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Archivi per Febbraio 2017

Dall’opinione pubblica alla post-verità: la dialettica del post-moderno

27 Febbraio 2017 di Roberto Mordacci 1 commento

Nell’edizione del 1781, l’Oxford Dictionary registra per la prima volta l’ingresso nel linguaggio comune dell’espressione public opinion. Con essa ci si riferisce, come negli analoghi contemporanei opinion publique francese e öffentliche Meinung tedesco, all’opinione di un pubblico colto e criticamente avvertito, pronto a far valere il proprio peso nella discussione sulle scelte dei governanti e sui problemi sociali emergenti. Come scrive Edmund Burke in quegli anni, «In un paese libero, ogni uomo pensa di avere interesse a tutte le questioni pubbliche, di avere il diritto di formarsi e manifestare un’opinione su di esse. Egli le filtra, le esamina e le discute. È curioso, appassionato, attento e geloso; e, facendo di queste questioni il soggetto quotidiano del loro pensiero e delle loro scoperte, molti raggiungono una tollerabile conoscenza di sé e alcuni ne raggiungono una ragguardevole» (Burke’s Politics , New York 1949, p. 106).

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Liberali sbandati e sbadati

23 Febbraio 2017 di Gianfranco Pasquino 2 commenti

Le assenze dei liberali di destra, titola l’editoriale del «Corriere della Sera» del 23 febbraio. Poi, l’autore, Francesco Verderami, si dedica ai conflitti e alle distanze che intercorrono soprattutto fra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, fra quel che resta, pochino, di Forza Italia e la Lega per l’Indipendenza della Padania. Ho scritto per esteso il nome della Lega poiché, curiosamente, da ‘indipendentista’ vuole diventare, sulla scia di Marine LePen (bell’esempio di federalista), ‘sovranista’. Come faccia Verderami a pensare che c’è qualcosa di liberale in questi due tronconi e nella loro eventuale coalizione di governo è un mistero. Meno misterioso è il fatto che il «Corriere della Sera» ha condotto una campagna intensissima a favore del ‘sì’ per il referendum-plebiscito renziano su riforme costituzionali che con il liberalismo non avevano proprio nulla a che vedere. [Per saperne di più…]

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Il declino dell’UE e il viaggio senza meta e senza ritorno dell’integrazione europea

20 Febbraio 2017 di Fulvio Attina Lascia un commento

Nelle attuali circostanze, dicono alcuni, l’Unione Europea dovrebbe fare di più ma non può. Le circostanze sono quelle che sono. È vero, ma potrebbe esserci qualche altra ragione che devitalizza il processo di integrazione. Dopo i trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza che l’avevano potenziata, alcune novità del trattato di Lisbona possono avere indebolito strutturalmente l’Unione, e bisognerebbe intervenire. Mettere al vertice del policy-making il Consiglio Europeo è stata una buona scelta? Credo di no anche se non era affatto una mossa imprevista. La riforma per tappe è iniziata 50 anni fa con il Compromesso di Lussemburgo, che ha autorizzato i capi di governo a metter voce in capitolo sulle cose fatte e da fare, ed è finita appunto a Lisbona dando voce solo ai capi di governo.

Prendiamo il caso Renzi-Orban. Come si sa, l’ex premier ha espresso l’intenzione di bloccare il bilancio comune per fare aumentare l’impegno sull’immigrazione. In particolare, ha detto Renzi, l’Ungheria e i paesi di Visegrad devono prendersi la porzione di rifugiati che è stata decisa dal Consiglio Europeo. Che ha fatto il premier ungherese? [Per saperne di più…]

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Il diritto di morire. In favore del testamento biologico

16 Febbraio 2017 di Luisella Battaglia 5 commenti

Chi è in cerca di una buona legge sul fine vita che cosa può aspettarsi oggi nel nostro paese? Una legge seria e civile o un nuovo esempio di legislazione ideologica, sul modello della legge 40 sulla procreazione assistita?   A breve dovrebbe arrivare nell’aula di Montecitorio – l’appuntamento era inizialmente previsto per il 30 gennaio – il testo unificato sul testamento biologico in discussione alla Commissione Affari Sociali, frutto di un lungo lavoro di mediazione su quindici diverse proposte. È facile prevedere una bagarre tra i partiti (ben 2.800 gli emendamenti presentati!) e una spaccatura nella maggioranza. Ci troviamo dinanzi, ancora una volta, a dure prese di posizione che intendono escludere il valore vincolante del testamento biologico e la possibilità di rinunciare a trattamenti come l’alimentazione e l’idratazione forzata, cercando di imporre un punto di vista che mortifica la libertà delle persone, negando di fatto il loro diritto all’autodeterminazione e, nel contempo, ignorando le indicazioni del mondo scientifico. [Per saperne di più…]

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Gli intellettuali europei chiedono un governo europeo e invitano i cittadini a Roma

16 Febbraio 2017 di Roberto Castaldi 1 commento

Oltre 300 intellettuali e personalità della cultura europea hanno firmato un Appello che chiede di rilanciare l’Unione Europea su basi sempre più democratiche, con un vero governo europeo responsabile di fronte ai cittadini, rafforzando le competenze e i poteri dell’Unione Europea in materia di politica estera, di sicurezza e difesa, ed economica e sociale. Nessuno Stato membro da solo può affrontare le sfide delle guerre civili e delle crisi geopolitiche tutto intorno all’Europa, né far fronte ai flussi migratori, né rilanciare l’economia e l’occupazione. In un mondo globale gli europei possono difendere i propri interessi e valori soltanto insieme. Non si tratta di cedere sovranità all’Europa, ma di recuperare a livello europeo una sovranità che a livello nazionale è solo una parola vuota.

L’Appello fa proposte concrete e specifiche, invita il Parlamento europeo a prendere l’iniziativa per una profonda riforma dell’Unione, e i governi ad approvarla, avviando il percorso di rilancio in occasione del Consiglio europeo che si terrà a Roma il prossimo 25 marzo in occasione delle celebrazioni dei 60 anni dei Trattati di Roma, che istituirono la Comunità Economica Europea e l’Euratom. Soprattutto invitano la società civile, i giovani, il mondo del lavoro, dell’impresa, dell’accademia, i governi locali, le cittadini ed i cittadini europei a mobilitarsi e partecipare alla Marcia per l’Europa, che si terrà a Roma il 25 marzo per dare ai leader politici europei il coraggio di andare avanti verso il futuro. L’Appello è  disponibile in diverse lingue e aperto all’adesione delle cittadine e dei cittadini europei sul sito della Marcia per l’Europa.

Lunedì 13 e martedì 14 febbraio è stato pubblicato da molti delle maggiori testate europee tra cui il Corriere della Sera, Le Monde, El Pais, Kathimerini, Politico, Delo, Skai, Politico Playbook, Euractiv, Vox Europ e citato e rilanciato da molti Blog, trasmissioni radiofoniche e televisive in tutta Europa.

@RobertoCastaldi

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IL TEMA IN DISCUSSIONE

Stato e nazione in Italia all’ombra del ’68

21 Gennaio 2019 di Danilo Breschi 5 commenti

La riflessione che Dino Cofrancesco ha di recente proposto alla nostra attenzione sul forum di «ParadoXa» (Il sessantottismo come anticomunismo assoluto) parte dalla constatazione che la malattia di cui ha sofferto l’Italia a cominciare dal ’68, malattia forse mortale, comunque assai grave e prolungata, «è la crisi della comunità politica – la ‘morte della patria’ […] – ovvero l’assoluta … [continua]

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Premesse e volti del lungo Sessantotto italiano

17 Dicembre 2018 di Claudia Mancina 1 commento

Non fu il ‘68 a portare il vento della giovinezza nella società italiana. C'era già negli anni immediatamente precedenti. Io ricordo il senso di promessa, di apertura, di futuro. L'incontro tra Kennedy e Krusciov faceva sperare nella fine della guerra fredda. I Kennedy erano un mito anche per me che ero comunista; dall'Est europeo arrivavano critiche al comunismo sovietico a cui eravamo sensibili. … [continua]

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Il ’68: tra iper-capitalismo e anti-nazionalismo

10 Dicembre 2018 di Andrea Bixio Lascia un commento

La riflessione di Cofrancesco sul ’68 ha il merito di aver colto con lucidità forse la ragione più profonda della crisi attuale del nostro Paese, la perdita del sentimento di appartenenza ad una comunità politica. Il nostro sentimento nazionale è talvolta minato da una sottile malattia. Una sorta di senso servile che gli impedisce di riconoscere il valore di una identità anche nel momento semmai … [continua]

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Il sessantottismo come anticomunitarismo assoluto

29 Novembre 2018 di Dino Cofrancesco 2 commenti

Nel corso delle tavole rotonde dedicate alla presentazione del fascicolo di «Paradoxa», da me curato, Il 68 italiano. Radici storiche e culturali, ho provato una sensazione di disagio ogni volta che un relatore ha commentato il mio saggio Il Sessantotto e la Resistenza. Eccetto Andrea Bixio, quasi tutti hanno ripreso i temi da me trattati in un’ottica ‘societaria’ – riferita alla forma di governo … [continua]

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