I cattolici italiani devono interloquire a partire da norme consolidate dalla dottrina e magari dal diritto canonico, ad esempio in materia di famiglia o in materia di salvezza? O devono dialogare a partire da istanze sociali ed intellettuali considerate prevalenti nella società attuale cercando di individuare valori che siano idonei a riarmonizzare da un lato la Chiesa con la società, dall’altro lato la società con se stessa quando sia attraversata da conflitti etici profondi?
Dalla lettura del testo di D’Agostino e dei commenti già pervenuti mi è sembrato si potessero dedurre i due interrogativi che seguono. Ed è su questi che è senz’altro utile svolgere una breve riflessione.
Prima di tutto ritengo che si debbano evitare due errori gravi. Da un lato confondere il legato dottrinale che abbiamo ereditato dal passato con la parola di Cristo fino a sovrapporre quello a questa, dall’altro lato subire l’egemonia di forme di comportamento sociale prive di un autentico fondamento che si ritengano legittime solo perché apparentemente prevalenti. [Per saperne di più…]