L’Italicum è incostituzionale: lo ha dichiarato la Consulta con sentenza 25 gennaio 2017.
In attesa che vengano depositate le motivazioni, il comunicato stampa precisa che i profili di incostituzionalità sono due: 1) l’attribuzione del premio di maggioranza anche a seguito di ballottaggio, a chi non raggiunga, al primo turno, la soglia minima del 40%; 2) la possibilità per i capilista bloccati che si possono candidare in più collegi (fino a dieci) di scegliere del tutto arbitrariamente uno tra quelli in cui sono risultati eletti, selezionando così anche quali altri compagni di partito far accedere alla Camera.
Si tratta di una decisione attesa, in base alla sent. n. 1/2014, in cui si rilevava l’incostituzionalità del Porcellum laddove prevedeva l’attribuzione di seggi in più a chi avesse ottenuto anche un solo voto in più del secondo classificato, proprio come nell’Italicum avveniva a seguito del ballottaggio. Questo, in effetti – diceva la Corte – determina un’illimitata compressione della rappresentatività, con un totale «rovesciamento della formula elettorale prescelta», cioè il proporzionale, posto alla base del Porcellum e dell’Italicum, che ingenera nell’elettore la legittima aspettativa che non si determini uno squilibrio nel peso del voto in uscita. Il premio di maggioranza non trasforma – a differenza di quanto talvolta si sente dire con approssimazione – il sistema in maggioritario, ma semplicemente innesta sul proporzionale un’alterazione per realizzare la stabilità di governo (considerato che quest’ultimo, in una forma parlamentare, deve poi ottenere la fiducia in Parlamento). Quest’ultima, però – prosegue la sentenza – è un obiettivo costituzionale che deve essere garantito nel rispetto del vincolo del minor sacrificio possibile per la rappresentanza. E questo ovviamente non avviene con un premio, che, ad esempio, nelle elezioni politiche del 2013, ha portato, con il Porcellum, al 55% dei seggi una coalizione che aveva ottenuto circa il 29% dei voti, mentre – se ci fosse stato l’Italicum – avrebbe portato al 55% dei seggi quella delle due liste che avevano ottenuto circa il 25% dei voti al primo turno che al ballottaggio ne avesse preso uno più dell’altra. [Leggi di più…]