Nell’emergenza che ci troviamo a vivere ha fatto scalpore un breve testo di Giorgio Agamben apparso in data 11/03 sulla rubrica Quodlibet col titolo Contagio. Agamben esprime una posizione fortemente critica sulle misure restrittive adottate per limitare il diffondersi del COVID-19 e le interpreta come una forma di controllo da parte dello Stato volta a rimuovere dapprima eccezionalmente, ma forse prima o poi in modo permanente, le nostre libertà individuali.
In un chiarimento apparso qualche giorno dopo, Agamben precisa il suo pensiero sostenendo che: «la nostra società non crede più in nulla se non nella nuda vita. È evidente che gli italiani sono disposti a sacrificare praticamente tutto, le condizioni normali di vita, i rapporti sociali, il lavoro, perfino le amicizie, gli affetti e le convinzioni religiose e politiche al pericolo di ammalarsi» (https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-chiarimenti).