Da molto tempo, sono disponibili diversi strumenti che consentono di controllare il funzionamento e la qualità della democrazia, appagando almeno in parte le crescenti richieste delle opinioni pubbliche di poter verificare costantemente l’attività degli eletti e riducendo così la forte sfiducia nei confronti della sfera politica. Lo sviluppo di queste istituzioni monitoranti ha però determinato anche dei cambiamenti significativi nell’architettura della stessa democrazia.
Infatti, John Keane – professore di Teoria politica all’Università di Sidney e al Centro di ricerca per le Scienze sociali di Berlino – ci invita a riflettere sul concetto di «democrazia monitorante» proprio per richiamare quel fenomeno di portata mondiale contraddistinto dall’invenzione di decine e decine di meccanismi di sorveglianza del potere che «hanno avuto l’effetto di mutare lo spirito, il linguaggio, la geometria politica e le dinamiche quotidiane della democrazia» (Potere e umiltà. Il futuro della monitory democracy, Hopefulmonster 2021, p. 25). [Leggi di più…]