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I guasti dello ‘stato-pastore’

5 Marzo 2018 di Carlo Marsonet 3 commenti

Si ha un gran bel dire che viviamo in un mondo atomizzato e solipsistico, in cui il senso della comunità e la passione per il bene comune sono ormai ridotti al lumicino, e il ‘liberismo selvaggio’ spadroneggia ormai indisturbato in ogni ambito della vita sociale. Ma tutto questo è soltanto il pregiudizio di un pensiero divenuto purtroppo dominante nel nostro Paese. Mercoledì 3 gennaio Sergio Belardinelli ha riproposto su «Il Foglio» alcune riflessioni di Christopher Lasch in merito alla crescita capillare della «cultura del narcisismo», tipica di una società che «ha perso interesse per il futuro». Ora, come si fa a rimettere sui giusti binari il convoglio? A mio avviso, l’infiacchimento, l’autoreferenzialità e il timore per i rischi sono il risultato di un’azione statale che tende a tarpare le ali all’individuo e alla sua libera forza creatrice. [Per saperne di più…]

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Ancora sul populismo. In risposta a Paradoxaforum

18 Gennaio 2018 di Carlo Marsonet 2 commenti

Scelta felice quella del forum di «Paradoxa» di far vertere un dibattito su quel tema che ormai è sulla bocca di tutti, ovvero il populismo. La parola è ormai fin troppo impiegata, se ne abusa letteralmente, tanto da divenire un vero e proprio passe-partout, ancorché il vocabolo sia consustanzialmente tanto scivoloso e «camaleontico», per dirla con Paul Taggart, quanto lo è il suo referente cardine, il popolo.
Giornalisti, in primis, anche se non mancano studiosi di professione troppo disinvolti (e pregiudizialmente orientati su basi moralistiche) nell’adoperare l’etichetta, concorrono ad esacerbare la confusione intorno al termine. «Venditori professionisti di idee di seconda mano», così salacemente definiti da Friedrich August von Hayek, molti intellettuali brandiscono l’attributo ‘populista’ a mo’ di clava nei confronti di chi la pensa diversamente. In sostanza, per riprendere Dino Cofrancesco, ormai «dopo l’SOS Fascisme, dopo l’SOS Racisme, ora è la volta dell’SOS Populisme», e il vocabolo, se inflazionato e, ancor peggio, se impiegato come «un’etichetta infamante e un operatore di amalgama che permette di stigmatizzare, riunendoli abusivamente, un certo numero di fenomeni sociopolitici o di leader giudicati detestabili o temibili da chi li denuncia» (Pierre-André Taguieff), smarrisce la sua pregnanza e utilità. [Per saperne di più…]

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Tema in discussione

  • migration compact
  • Il ritorno del Mattarellum?
  • La post-verità
  • Fine della globalizzazione?
  • Vecchiaia
  • Il Terzo Settore
  • Populismo

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IL TEMA IN DISCUSSIONE

Stato e nazione in Italia all’ombra del ’68

21 Gennaio 2019 di Danilo Breschi 5 commenti

La riflessione che Dino Cofrancesco ha di recente proposto alla nostra attenzione sul forum di «ParadoXa» (Il sessantottismo come anticomunismo assoluto) parte dalla constatazione che la malattia di cui ha sofferto l’Italia a cominciare dal ’68, malattia forse mortale, comunque assai grave e prolungata, «è la crisi della comunità politica – la ‘morte della patria’ […] – ovvero l’assoluta … [continua]

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Premesse e volti del lungo Sessantotto italiano

17 Dicembre 2018 di Claudia Mancina 1 commento

Non fu il ‘68 a portare il vento della giovinezza nella società italiana. C'era già negli anni immediatamente precedenti. Io ricordo il senso di promessa, di apertura, di futuro. L'incontro tra Kennedy e Krusciov faceva sperare nella fine della guerra fredda. I Kennedy erano un mito anche per me che ero comunista; dall'Est europeo arrivavano critiche al comunismo sovietico a cui eravamo sensibili. … [continua]

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Il ’68: tra iper-capitalismo e anti-nazionalismo

10 Dicembre 2018 di Andrea Bixio Lascia un commento

La riflessione di Cofrancesco sul ’68 ha il merito di aver colto con lucidità forse la ragione più profonda della crisi attuale del nostro Paese, la perdita del sentimento di appartenenza ad una comunità politica. Il nostro sentimento nazionale è talvolta minato da una sottile malattia. Una sorta di senso servile che gli impedisce di riconoscere il valore di una identità anche nel momento semmai … [continua]

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Il sessantottismo come anticomunitarismo assoluto

29 Novembre 2018 di Dino Cofrancesco 2 commenti

Nel corso delle tavole rotonde dedicate alla presentazione del fascicolo di «Paradoxa», da me curato, Il 68 italiano. Radici storiche e culturali, ho provato una sensazione di disagio ogni volta che un relatore ha commentato il mio saggio Il Sessantotto e la Resistenza. Eccetto Andrea Bixio, quasi tutti hanno ripreso i temi da me trattati in un’ottica ‘societaria’ – riferita alla forma di governo … [continua]

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