[Editoriale di «Paradoxa» 1/2022, “Le parole della destra”, a cura di Dino Cofrancesco]
Il nostro non è solo il paese in cui fioriscono i limoni, come si legge nel Wilhelm Meister: ancora più imponente è la produzione delle retoriche e dei luoghi comuni in tutte le stagioni della nostra storia nazionale. Tra i topoi più diffusi c’è quello che ‘la destra non ha cultura’, che gli elettori dei suoi partiti non leggono o leggono poco (e certo non li si incontra spesso nelle Librerie Feltrinelli), che il suo rapporto con gli intellettuali è inesistente se non conflittuale.