Paradoxaforum

  • Home
  • Contatti
  • Chi siamo

Pace e guerra

5 Dicembre 2022 di Gabriella Cotta Lascia un commento

La nostra attenzione è catturata oggi soprattutto dalla guerra e, tra tutte, da quella Russia/Ucraina, la cui crudeltà da parte dell’aggressore tocca livelli inauditi. Oltre a quella messa in atto con le azioni offensive, anche la comunicazione ufficiale russa è rivelativa di un livello di distruttività intollerabile. [Per saperne di più…]

Archiviato in: Interventi Etichettato con: libertà, Guerra russo-ucraina, identità, comunicazione

Cattolici e scena pubblica: due voci laiche

7 Giugno 2018 di Gabriella Cotta 2 commenti

In margine alla discussione sul ruolo ormai praticamente estinto – come suggerito da Adriano Sofri – dei cattolici in politica, su cui Francesco D’Agostino ha recentemente scritto per «Avvenire», e a cui hanno risposto Andrea Bixio e Carmelo Vigna, vorrei aggiungere qualche considerazione. D’Agostino, constatato il sostanziale fallimento della strategia normativistica, nei suoi tentativi di veicolare le convinzioni etiche fondamentali del cristianesimo nell’apparato normativo statale, propone un solido «ritorno ai valori» a testimonianza delle convinzioni di fede. Vigna, apprezzando quello che giudica un giusto mutamento di strategia di D’Agostino, teme tuttavia che la sua proposta conservi ancora un carattere troppo militante, preferendo piuttosto, sulle orme di papa Francesco, l’ormai famoso chinarsi sulle ferite presenti nell’ospedale da campo dell’umanità. Bixio, infine, constatando la perenne discrepanza tra messaggio di Cristo, realtà storica nella sua mutevolezza e dovere dell’istituzione ecclesiastica di adattamento a questa, mette in guardia sia da un eccesso di razionalismo a dimostrazione della validità del messaggio cristiano, sia di un eccesso di conformismo rispetto al dettato della storia, rimarcando lo splendore dell’umanesimo cristiano.

La questione del ruolo dei cattolici non tanto in politica, quanto sulla scena pubblica è tanto complessa quanto di lunga data, cosicché vi è sempre da diffidare delle opzioni radicali, ma non c’è dubbio che esiga comunque costanti riflessioni. Senza volerne proporre di mie personali –peraltro già espresse sulle pagine di «Avvenire» –, vorrei fare presente che due autorevoli personaggi – l’uno filosofo di incontestato spessore, l’altro uno dei pochi politici oggi emergenti dotato di una qualche statura – hanno espresso, da laici qual sono, posizioni che possono gettare luce su quale sia effettivamente il ruolo dei cattolici sulla scena pubblica.

Il primo, Habermas, ha in più occasioni ribadito l’utilità e l’opportunità per la filosofia e la politica di avere «una disponibilità ad apprendere» dalle tradizioni religiose, che non rappresentano soltanto «un semplice dato sociale», ma che pongono una vera e propria sfida cognitiva al pensiero filosofico, il quale ha tratto dalla compenetrazione reciproca di cristianesimo e metafisica greca l’appropriazione di contenuti concettuali a «forte carica normativa» quali responsabilità, autonomia e giustificazione, storia e ricordo, nuovo inizio, innovazione e ritorno, emancipazione e compimento, alienazione, interiorizzazione e incarnazione, individualità e comunità. Né, continua, ci si deve aspettare un adeguamento senza pretese da parte dell’ethos religioso, rispetto alle leggi imposte dalla società secolare, tanto che una cultura politica liberale può persino aspettarsi che i cittadini secolarizzati partecipino agli sforzi per tradurre rilevanti contributi dal linguaggio religioso in un linguaggio pubblicamente accessibile al fine di arricchire l’orizzonte dei discorsi che contribuiranno alla vita della democrazia deliberativa.

Macron, da parte sua, con un linguaggio alto, ben lontano dal comune, rissoso parlare di tanta parte della nostra classe politica, nel suo discorso al Collegio dei Bernardins, davanti ai Vescovi di Francia e ai responsabili dei culti, dopo aver riconosciuto il grande, innegabile apporto del cattolicesimo alla storia e al presente della Francia, e la contestuale povertà nichilistica di quella che Paul Ricoeur aveva descritto come la «prospective sans perspective», che questi invitava a superare nella speranza, mantenendo un fine «lontano» per gli uomini, indirizzato da senso morale, ispirato idealmente e traducibile come «spirito religioso», fa richiesta alla chiesa di Francia di tre doni. L’umile saggezza, l’impegno, insostituibile per combattere la piaga del nichilismo e del disinteresse che affligge la Francia e, più significativo per la questione di cui si tratta, il dono della sua libertà. Libertà di essere sé stessa, libertà di enunciare le proprie convinzioni, di additare e dare forma e credibilità a quel bisogno di assoluto che è presente in tutti, credenti e non credenti, libertà di essere scomoda e mai funzionale né perfettamente aderente al discorso politico, ma di cui Macron, per la ricchezza e il rispetto della storia passata e presente della Francia, invoca l’apporto per la costruzione di un dialogo fecondo, mai perfettamente simmetrico, ma necessario per riconquistare al Paese, insieme, dignità e senso.

Il fatto che uno dei filosofi più importanti del ’900, laico, e un uomo politico – altrettanto laico – che ha saputo ricompattare, con sorprendente risultato, l’orizzonte politico gravemente sfaldato di un paese come la Francia, ritengano giusto e opportuno riconoscere alla Chiesa e ai cristiani – cattolici o protestanti che siano e in generale agli spiriti autenticamente religiosi – un importante ruolo come interlocutori nel dibattito pubblico, mi pare sia un riconoscimento da raccogliere. Tanto più se esso viene formulato come riconoscimento della capacità dei cristiani di proporre interpretazioni, concetti, valori da non schiacciare immediatamente e caricaturalmente nella formula di precetti dogmatici e impositivi, estranei al senso comune e ad una visione costruttiva dell’umano.

Testimonianze come queste aiutano a scavalcare il lungo ed estenuante dibattito italiano – e non solo, purtroppo – che divide in modo schematico e fondamentalmente oppositivo i cattolici in conservatori e democratici, riconoscendo, in modo inequivocabilmente super partes, che chi è credente, non per questo rinuncia ad essere cittadino in uno stato democratico in cui tutti possono – e dovrebbero! – avere voce, e che se è importante «curare le ferite» tra queste vi sono anche quelle della ragione, di cui il nichilismo è la più distruttiva. Il cristianesimo, oltre ad essere una fede, è anche la rivoluzione del pensiero più radicale e significativa che mai sia stata prodotta, e la carità più alta che ci sia è, con le poche forze che spettano a ciascuno, condividerla. La lucerna, non vale metterla sotto il moggio.

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Cattolici e politica

Tema in discussione

  • Populismo
  • Cattolici e politica
  • Tema. Svolgimento
  • Comunicazione politica
  • Fatti e disfatti
  • Rientro a scuola. La sfida al Covid
  • Il vaccino della conoscenza
  • Guerra russo-ucraina

Newsletter

* campi obbligatori

Commenti recenti

  • Francesco su Ucraina: zoom-out sulla situazione mondiale
  • Alessandro Cavalli su Noi e/o loro
  • Giuseppe Ieraci su Il ‘mercato’ elettorale senza i ‘compratori’. Elezioni e partecipazione in Italia

GLI AUTORI

IL TEMA IN DISCUSSIONE

Ucraina: zoom-out sulla situazione mondiale

22 Dicembre 2022 di Fulvio Attina 1 commento

Anche chi dava per buone le ragioni dichiarate da Putin all’inizio della guerra oggi sembra averle dimenticate. Restano le ragioni del potere a costo di ogni violenza e irragionevolezza. Ci domandiamo come finirà questa guerra e consumiamo informazioni sulle fortificazioni russe e le incursioni ucraine che lo zoom-in di riprese satellitari ingrandiscono. Proviamo a invertire lo zoom. Facciamo … [continua]

Archiviato in: Interventi Etichettato con: culture politiche, Unione Europea, Globalizzazione, Guerra russo-ucraina

Pace e guerra

5 Dicembre 2022 di Gabriella Cotta Lascia un commento

La nostra attenzione è catturata oggi soprattutto dalla guerra e, tra tutte, da quella Russia/Ucraina, la cui crudeltà da parte dell’aggressore tocca livelli inauditi. Oltre a quella messa in atto con le azioni offensive, anche la comunicazione ufficiale russa è rivelativa di un livello di distruttività intollerabile. … [continua]

Archiviato in: Interventi Etichettato con: libertà, Guerra russo-ucraina, identità, comunicazione

Putin vince la guerra delle parole

17 Ottobre 2022 di Raffaella Gherardi 1 commento

Dopo otto mesi della devastante guerra di aggressione / invasione russa dell’Ucraina dire che Putin sta largamente vincendo sui suoi odiatissimi avversari ‘occidentali’ dal punto di vista delle parole chiave che l’hanno accompagnata e l’accompagnano tuttora, anche su terreno avversario, può sembrare nientemeno che una provocazione. Mettersi a fare ora qualche riflessione a proposito dei … [continua]

Archiviato in: Interventi Etichettato con: Guerra russo-ucraina, Putin

Sovranità e futuro dell’Europa

13 Ottobre 2022 di Vera Negri Zamagni 1 commento

È stato scritto che il processo di integrazione europea, dopo i suoi inizi dovuti alla necessità di superare la cultura del conflitto che aveva distrutto l’Europa e di rispondere alle pressioni americane, ha fatto passi in avanti solo a seguito di crisi. E ciò perché la “sovranità” a cui le nazioni europee si erano abituate nel corso dei secoli da quando erano sorte era ancora considerato l’unico … [continua]

Archiviato in: Interventi Etichettato con: Unione Europea, Globalizzazione, CoVid19. Le angolazioni della crisi, Guerra russo-ucraina

Il conflitto in Ucraina: una sfida per l’ordine internazionale

16 Maggio 2022 di Federico Niglia Lascia un commento

I mezzi di informazione tendono a presentare e affrontare il conflitto in Ucraina non solo con categorie riduttive, ma addirittura alimentando una serie di contrapposizioni artificiose che certamente non giovano alla comprensione e al giudizio. Per riportare il dibattito su un binario più costruttivo ci si può iniziare a porre una serie di domande che non vengono poste o che vengono affrontate con … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Guerra russo-ucraina

Galleria fotografica

Questo slideshow richiede JavaScript.

Archivi

Contattaci

Nova Spes International Foundation
Piazza Adriana 15
00193 Roma

Tel. / Fax 0668307900
email: nova.spes@tiscali.it

Statistiche

  • 134.899 clic

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

© Copyright 2016 Paradoxa Forum · All Rights Reserved