Discutendo delle ripercussioni in ambito letterario della cancel culture, ho fatto riferimento al caso del romanzo di Mark Twain, The Adventures of Huckleberry Finn, e alle discussioni scatenatesi in merito all’opportunità d’insegnare un testo in cui l’adolescente narratore fa reiteratamente uso dell’offensivo termine nigger. Naturalmente Huck non fa altro che esprimersi nella lingua dei suoi giorni e a lungo questo non è stato percepito come un problema, dando per scontato che il romanzo esprimeva a chiare lettere un messaggio antischiavista e antirazzista.