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Il rifiuto di Mattarella. Uno sguardo dall’estero

4 Giugno 2018 di Joseph LaPalombara 2 commenti

Se questa fosse ancora l’era del burlesque, Luigi Di Maio e Matteo Salvini avrebbero un successo strepitoso. Prima e durante la recente campagna elettorale, i partiti politici rappresentati da questi due signori non facevano altro che azzannarsi implacabilmente. Le loro differenze sono così profonde che gli ci sono volute settimane per mettere insieme un lungo, dettagliato “contratto” sulla base di cui sarebbe stato possibile formare un governo nazionale. Basta l’aritmetica a mostrare che questi due partiti antagonisti hanno attratto più della metà dei voti del 4 marzo. Ma da qui a credere che il M5S e la Lega possano formare un governo nazionale che funzioni ne passa. Settimane di negoziazioni protratte, un “contratto” di governo lungo in modo assurdo e senza precedenti, e gli eventi degli ultimi giorni ne attestano le contraddizioni. Così come l’insistenza di Matteo Salvini che lui, e non Di Maio, dovesse essere il Presidente del Consiglio, nonostante il fatto che la Lega di cui è leader abbia convinto meno di un elettore su cinque alle elezioni dello scorso marzo. [Leggi di più…]

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Sorpresa: Trump non è populista! Ma è molto peggio

11 Dicembre 2017 di Joseph LaPalombara 3 commenti

L’unico candidato populista nell’ultima corsa per le presidenziali USA era Bernie Sanders, sconfitto da Hillary Clinton nelle primarie dei Democratici. Il populista là in mezzo non era, né ora né allora, Donald Trump. Qualche mese fa anche Paul Krugman ha scartato l’ipotesi che Trump sia un populista economico: non c’è nulla nel suo comportamento – come candidato o come Presidente – che ci consenta di appiccicargli quell’etichetta oggi molto in voga.

Il termine populismo include spesso una componente emotiva: il sentimento profondo di un cittadino comune che si identifica completamente in un leader che si sta impegnando ad alleviare il suo dolore e la sua rabbia. Si pensa cioè che il leader populista riuscirà a creare, prima o poi, condizioni di vita migliori per tutto il popolo. Questo tipo di populismo contiene un elemento comunitario, e cioè la sensazione diffusa che i governanti al potere agiranno per evitare ciò che è dannoso o indesiderato per l’intera comunità. Quindi, ci si illude che il governo smetterà di approvare politiche che beneficiano soltanto l’élite nazionale e le persone più ricche. [Leggi di più…]

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    IL TEMA IN DISCUSSIONE

    L’Europa da Ventotene ad oggi

    Il Manifesto di Ventotene. Qualche considerazione di metodo

    31 Marzo 2025 di Dino Cofrancesco 3 commenti

    Giuseppe Ieraci sul post di ParadoxaForum, del 28 marzo, Sovversivi e comunisti a Ventotene, analizzando criticamente Il Manifesto di Ventotene ha parlato di «un apparato concettuale che oggi desta perplessità: lotta e coscienza di classe, rivoluzione, collettivizzazione, proletariato, sfruttamento capitalistico, imperialismo, si tratta di un linguaggio tardo ottocentesco che era tipico dell’humus … [continua]

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    Sovversivi e comunisti a Ventotene

    27 Marzo 2025 di Giuseppe Ieraci 2 commenti

    «La caduta dei regimi totalitari significherà sentimentalmente per interi popoli l’avvento della ‘libertà’; sarà scomparso ogni freno, ed automaticamente regneranno amplissime libertà di parola e di associazione. Sarà il trionfo delle tendenze democratiche». Sono parole di Silvio Berlusconi? Oppure di Volodymyr Zelenskyj? … [continua]

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    Quelli che l’Europa di Ventotene

    24 Marzo 2025 di Gianfranco Pasquino 1 commento

    «L’Europa di Ventotene», ha affermato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, «non è la mia Europa». Non avrebbe certamente potuto esserlo poiché lei non si sarebbe mai trovata fra i confinati a Ventotene, ma certamente a Roma fra i confinatori fascisti. Perché gli alleati del regime fascista che metteva in galera e confinava i suoi oppositori erano proprio i nemici dell’Europa di Ventotene. … [continua]

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