Il curatore Leonardo Becchetti introduce il nuovo numero di Paradoxa “Oltre la pandemia“.
Il curatore Leonardo Becchetti introduce il nuovo numero di Paradoxa “Oltre la pandemia“.
Il curatore Gianfranco Pasquino introduce il nuovo numero di Paradoxa, Dopo. Aspettative speranze previsioni.
Il curatore Giovanni Belardelli introduce il nuovo numero di Paradoxa, Fine della storia?
Mario Morcellini introduce il nuovo numero di Paradoxa, da lui curato assieme a Michele Prospero.
[Leggi il contributo di Mario Morcellini su Paradoxa]
Roma, 8 gennaio 2020 – Conferenza sulla crisi della democrazia, a partire dal volume Democrazie Fake curato da Gianfranco Pasquino («Paradoxa» 3, 2019).
Da una inedita sinergia tra la Fondazione Nova Spes, che è al tredicesimo anno di pubblicazione del trimestrale «Paradoxa», e Costituente – Fondazione di Politica & Cultura – nelle persone, rispettivamente, di Laura Paoletti e Gianni Cuperlo – prende le mosse questa conferenza, ospitata proprio tra le mura della sede del PD. Attorno al tavolo della discussione e di fronte ad una foltissima platea si raccolgono, accanto allo stesso Cuperlo, Dario Franceschini, Claudia Mancina, Giacomo Marramao e Gianfranco Pasquino.
Al vaglio della critica, proprio perché in crisi, un imputato d’eccezione: nientemeno che la democrazia. Mal congegnata, mal comunicata, poco robusta a fronte degli scossoni causati dai sovranismi autoritaristici delle nuove destre, dalle svariate spinte populistico-mediatiche degli ultimi anni, così come dalla grave crisi economica del 2008, la democrazia oggi pare non godere più di buona salute, né di particolare stima agli occhi dell’opinione pubblica. Oltre a questo, a sorpresa e quasi ‘a tradimento’, si trova incalzata e resa barcollante anche da istanze che, viceversa, dovrebbero essere sue alleate: la globalizzazione, l’Unione Europea, la classe media. Quel che occorre fare, e fare quanto prima, è allora radicalizzarla, questa critica della democrazia. Andare a fondo delle cause e proiettarsi verso le conseguenze. Metterla in questione in modo strutturale: come ideale, non solo come fatto. Interrogarsi fino in fondo sulla legittimità di considerarla un valore assoluto, granitico, e non piuttosto espressione di un bisogno morale: quello di attribuire eguale valore a tutti gli individui.
C’è bisogno oggi di intellettuali, di persone capaci di muoversi al confine tra politica e cultura: una politica senza orizzonte culturale è gestione del potere, una cultura che non rischia proposte politiche è sterile. Questa la convinzione emersa con forza dall’incontro tra Enrico Letta e Gianfranco Pasquino, moderati da Andrea Bixio, che hanno accettato l’invito di «Paradoxa» a confrontarsi sulla formazione politica dei giovani. Tra i temi toccati: l’urgenza di attivare un canale di comunicazione intergenerazionale, la specificità della crisi della politica italiana, l’impatto delle nuove tecnologie sulla politica e sui processi decisionali.
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