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Articoli scritti da: Marco Valbruzzi

Ddl Zan tra benpensismo e altre storture ideologiche

10 Maggio 2021 di Marco Valbruzzi 11 commenti

Mettiamo subito le cose in chiaro. In tema di valori e di conseguenti diritti, mi considero pluralista, progressista, libertario, universalista e tendenzialmente cosmopolita. Matteo Salvini, che in questo campo è un po’ più sbrigativo di me, direbbe che sono uno «de sinistra» perché – aggiungo io – possiedo una visione etica della società, una certa idea di giustizia. Perciò ogni volta che si tratta di estendere dei diritti a chi non ne possiede o di tutelare chi certi diritti non riesce ad esercitarli, so da quale parte stare e chi contrastare.

Però, il mio essere di parte non si traduce in faziosità, che sta a un tiro di schioppo dall’ottusità. Progressista sì, ma a modo mio. Nel senso che non fanno per me né la stupidità di gregge né gli assembramenti ideologici. Appena sento odore di pensiero soltanto masticato, che passa di bocca in bocca senza essere minimamente e autonomamente elaborato, me ne torno in disparte o metto mano alla fondina. In questo caso, ho scelto la fondina. [Leggi di più…]

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Crisi della politica? No. Della democrazia? Forse

1 Marzo 2021 di Marco Valbruzzi 6 commenti

Ora che il governo Draghi si è formalmente insediato, è possibile riflettere sul suo significato nella storia d’Italia, cercando di andare un po’ al di là delle formule trite che si sono ascoltate o lette in queste ultime settimane. Innanzitutto, sbarazziamoci dell’argomento – sbagliato e infondato – sulla crisi della politica innescata dalla caduta del governo Conte e dall’arrivo del nuovo esecutivo.

La ‘crisi della politica’ è un fenomeno ben più grande e più grave di quanto questo tornante della storia italiana, sebbene complesso, possa lasciare intendere. Fortunatamente, ce ne siamo già occupati, in profondità e da una pluralità di prospettive, in un fascicolo apposito di «Paradoxa» e a quello rimando per chi volesse approfondire l’argomento. [Leggi di più…]

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Machiavelli, Narciso e qualche consiglio non richiesto ai nostri leader

5 Ottobre 2020 di Marco Valbruzzi Lascia un commento

Sono tra coloro che pensano, non so quanto numerosi, che la parabola politica di Matteo Salvini si sia avvicinata alla sua fase discendente. Ha toccato l’apice vertiginoso con le elezioni Europee del 2019 e poi, per una serie di banalissimi errori, è iniziata la lenta decadenza. Si badi bene. Non sto dicendo che la leadership di Salvini è politicamente finita. Credo, però, che il suo momento magico, il momentum che lo aveva sospinto tra i leader più osannati d’Italia, sia arrivato al capolinea e che ora non si possa fare altro che gestire ‘onorevolmente’ la discesa. [Leggi di più…]

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Quattro deficit nella gestione del Covid-19

2 Aprile 2020 di Marco Valbruzzi 2 commenti

In questo articolo mi voglio concentrare sulle principali carenze che si sono manifestate nel corso dell’emergenza prodotta dalla pandemia del Covid-19. Con una premessa, però. Queste sono riflessioni comode, fatte in pantofole, da chi si può permettere oggi, in questa situazione eccezionale, di pensare a cause e conseguenze dell’emergenza sanitaria standosene – non proprio allegramente, ma fermamente – sul divano. Riflettendo magari su come sarà il mondo di domani, quando la pandemia sarà passata e dovremo iniziare a immaginare nuove basi per la ricostruzione.

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Qual è l’ideologia dei nostri tempi?

13 Dicembre 2018 di Marco Valbruzzi 2 commenti

In che modo le trasformazioni che stiamo osservando in questi ultimi anni sulla scena politico-elettorale si riflettono anche nel nostro dibattito pubblico, soprattutto sui mezzi di comunicazione? Praticamente tutte le elezioni che abbiamo osservato nell’ultimo decennio, sia in America che in Europa, hanno registrato alcune tendenze che non sono solo collage di episodi isolati, ma segnalano ormai precisi mutamenti strutturali: 1) il progressivo indebolimento dei partiti ‘tradizionali’, legati alle culture politiche che hanno dato vita e sostanza nel secolo scorso alle liberaldemocrazie; 2) tra questi partiti mainstream quelli maggiormente colpiti da una crisi di consenso per nulla passeggera sono stati quelli socialdemocratici (e non della sinistra tout court); 3) il restringimento dell’area dei partiti tradizionali e il loro avvicinamento ideologico ha aperto la strada (o forse un’autostrada) alla formazione di partiti ‘alternativi’, che hanno contribuito a frammentare i sistemi partitici e a rendere più complicata la formazione di maggioranze di governo; 4) in mancanza di immaginazione politica e politologica, i nuovi partiti oggi in crescita sono stati pigramente inseriti nella categoria onnicomprensiva dei ‘populisti’, al cui interno si trova di tutto e di più, dal petrol-socialism latinoamericano all’illiberalismo autoritarieggiante dei paesi di Visegrád, senza dimenticare i nostrani populismi double-face, buoni per tutte le stagioni di lotta e di governo, gialli-verdi-blu per mimetizzarsi dietro la sbiadita identità italiana. [Leggi di più…]

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Quando e quanto è eversivo il populismo?

4 Dicembre 2017 di Marco Valbruzzi 5 commenti

Qualche giorno fa Ernesto Galli Della Loggia si è domandato se «il Movimento 5 Stelle è un partito eversivo». L’interrogativo non mi pare dei migliori, e anzi rischia di produrre più confusione rispetto a quella che già circola ad abundantiam in materia. Ma quello che mi interessa qui non è tanto la domanda quanto la risposta. Per l’autorevole editorialista del Corriere, «un partito può essere qualificato come eversivo quando non si riconosce nei valori e nelle regole della Costituzione della Repubblica» e – aggiunge – quando è disposto ad usare la violenza per sub-vertere, cioè rovesciare, il potere e le istituzioni così come sono state costituite. Gli eversivi sarebbero così dei sovversivi a volto scoperto con lo scopo di abbattere con metodi illegali le istituzioni statali per sostituirle con altre di loro (degli eversivi, s’intende) gradimento. [Leggi di più…]

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Brutta senz’anima: la nuova legge elettorale

30 Ottobre 2017 di Marco Valbruzzi 1 commento

Cambiare la legge elettorale in Italia è diventato, letteralmente, un gioco da ragazzi. Una variante perversa del gioco d’azzardo al quale affidano le loro speranze leader decadenti in cerca di un’ultima ondata di popolarità. Ma è un comportamento irresponsabile che sta producendo (e ha già prodotto) danni irreparabili per la qualità e la stabilità della nostra democrazia. Non c’è bisogno che ricordi che la nuova legge elettorale è la quinta approvata nel giro di 25 anni. In media, una ogni cinque anni. Negli altri paesi europei, nello stesso periodo di tempo si cambia al massimo il governo o il primo Ministro. Noi invece ci siamo (mal)abituati a cambiare direttamente le ‘regole del gioco’, convinti di ottenere così i risultati sperati. Dal 1994 ad oggi abbiamo votato sei volte (la settima è prevista per la primavera del 2018) e troppo spesso con un sistema elettorale diverso dal precedente e dissimile dal successivo. Uno scandalo di irresponsabilità e insipienza giuridica, politologica e, dunque, politica.  [Leggi di più…]

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