Mettiamo subito le cose in chiaro. In tema di valori e di conseguenti diritti, mi considero pluralista, progressista, libertario, universalista e tendenzialmente cosmopolita. Matteo Salvini, che in questo campo è un po’ più sbrigativo di me, direbbe che sono uno «de sinistra» perché – aggiungo io – possiedo una visione etica della società, una certa idea di giustizia. Perciò ogni volta che si tratta di estendere dei diritti a chi non ne possiede o di tutelare chi certi diritti non riesce ad esercitarli, so da quale parte stare e chi contrastare.
Però, il mio essere di parte non si traduce in faziosità, che sta a un tiro di schioppo dall’ottusità. Progressista sì, ma a modo mio. Nel senso che non fanno per me né la stupidità di gregge né gli assembramenti ideologici. Appena sento odore di pensiero soltanto masticato, che passa di bocca in bocca senza essere minimamente e autonomamente elaborato, me ne torno in disparte o metto mano alla fondina. In questo caso, ho scelto la fondina. [Leggi di più…]