[*L’articolo è stato scritto dall’Autore insieme a Simone Mulargia]
Il nostro paese ha attraversato una lunga fase storica in cui è stato possibile osservare un parallelismo tra miglioramento complessivo delle condizioni materiali e sociali e aumento del benessere culturale e comunicativo delle persone. Il raggiungimento di standard materiali sempre più accettabili (e impensabili almeno negli anni del dopoguerra) è andato di pari passo con un allargamento delle opportunità di accrescimento culturale e comunicativo. Un circolo virtuoso tra società italiana, benessere economico e beni immateriali talmente significativo da dover essere ‘difeso’ persino negli anni Ottanta, quando alcune distorsioni del sistema comunicativo lasciavano intravvedere segnali di rottura del patto tra individui e società. In virtù di una mentalità sociale ereditata in tempi di maggiori ristrettezze, infatti, gli anni del benessere erano ancora normativamente dedicati, almeno a livello delle microeconomie familiari, all’investimento nei confronti delle giovani generazioni. [Leggi di più…]