Paradoxaforum

  • Home
  • Contatti
  • Chi siamo
Ti trovi qui: Home / Interventi / L’estradizione e il senso della giustizia

L’estradizione e il senso della giustizia

10 Giugno 2021 di Umberto Curi Lascia un commento

Alla base del moderno diritto penale persistono due grandi idee forza, per alcuni aspetti alternative l’una rispetto all’altra, ma da altri punti di vista fra loro consonanti. Il primo grandioso mito che informa l’idea di pena è quello della giusta retribuzione. La pena appare in questa prospettiva come conseguenza necessaria della colpa. Il reato chiama la pena, la invoca, la esige.

Troviamo una spiegazione anche terminologica della ferrea e insuperabile connessione che stringe la pena alla colpa nella spiegazione etimologica. Il termine greco poinè vuol dire compensazione, contraccambio, retribuzione. Qualcosa di simile vale anche per il termine supplizio. Esso deriverebbe da sub-pleo, rendo pieno di nuovo, come se il delitto avesse spalancato una voragine nella stessa struttura dell’essere e si trattasse dunque di colmarla tramite la pena.

Se si riflette con la mente sgombra, si trova che, a fondamento dell’idea della giusta retribuzione, resta un assunto che non solo è del tutto indimostrabile, ma che anzi appare come effetto di una vera e propria distorsione logica e teorica. Si tratta, infatti, della convinzione secondo la quale la pena possa funzionare come condotta di annullamento, come qualcosa che è in grado di ‘lavare’ la colpa, ripristinando con ciò l’ordine che la colpa ha violato. Insomma, come ha rilevato René Girard, alla base della concezione retributiva della pena, per quanto dissimulato, resta il meccanismo della vendetta, la logica appena un po’ civilizzata del sangue chiama sangue. E resta soprattutto un’idea di fondo, e cioè quella di far corrispondere al male della colpa il male della pena. Come se l’afflizione, in quanto tale, potesse rimediare al dolore della colpa.

D’altra parte, non si può dire che il paradigma abitualmente contrapposto alla concezione retributiva della pena, fondato su una visione rieducativa, correttiva, terapeutica, della pena, per quanto eticamente preferibile, sia del tutto immune da aporie e difficoltà. In questo approccio è infatti implicita una concezione organicistica dello stato, inteso come manipolatore terapeuta, che si prende cura del reo e a lui impone la sottomissione a valori proposti come universali. E la storia del Novecento è lì a dimostrare a quali tragici esiti possa condurre la concezione dello stato che pretenda di essere depositario di verità inconcusse.

Insomma, i due principali modelli di concezione della pena, per ragioni diverse, ma anche per alcuni presupposti comuni, appaiono fortemente in crisi. Nell’orizzonte concettuale ora sommariamente descritto andrebbe inquadrata anche la recente vicenda dei dieci esponenti della lotta armata da tempo riparati a Parigi, dei quali, a nome del governo italiano, Mario Draghi ha chiesto l’estradizione. Per ciascuno di essi, quali che siano i reati commessi, e quale che ne sia stata la gravità, è evidente che l’infliggere una pena non potrebbe cancellare o compensare la sofferenza inflitta ai familiari delle vittime, e finirebbe semplicemente per aggiungere dolore a dolore.

Presumibilmente mossa dalla consapevolezza dei limiti ineliminabili della concezione giuridica della pena, nel corso di un’intervista Marta Cartabia, la Ministra della giustizia, ha evocato quello che si sta affermando come paradigma alternativo, rispetto ai modelli tradizionali di pena, vale a dire la giustizia riparativa. Si tratta di attivare un complesso percorso di riconciliazione fra il reo e la vittima (o i suoi congiunti), sostituendo all’astratta inflessibilità della pena la pratica del sincero riconoscimento delle proprie colpe e della riparazione del male inflitto. Affrontando insomma, per dirla con una formula, il male (del reato) col bene (della riconciliazione).

Nessuna concessione all’indulgenza, e nessuna confusione con la dimensione irriducibilmente soggettiva del perdono. Ma un itinerario di mutuo riconoscimento che dovrebbe spezzare la logica perversa della vendetta. Un libro, uscito sei anni fa (Il libro dell’incontro), documenta che una pratica di questo genere è stata effettivamente realizzata, coinvolgendo protagonisti degli anni di piombo e familiari delle vittime. Un esempio da imitare.  Ma noi saremo capaci di tanto?

giustizia

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)

Archiviato in: Interventi

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tema in discussione

  • Populismo
  • Guerra russo-ucraina
  • Il vaccino della conoscenza
  • Rientro a scuola. La sfida al Covid
  • Fatti e disfatti
  • Comunicazione politica
  • Tema. Svolgimento
  • Cattolici e politica

Newsletter

* campi obbligatori

Commenti recenti

  • Gianni Biondi su Denatalità, famiglia e politiche
  • Vittorio Midoro su Un mondo schizofrenico
  • GIANLUCA SADUN BORDONI su Kant e la “Pace perpetua” possono attendere? Note a margine di un imminente centenario

GLI AUTORI

Presidenzialismo - immagine

IL TEMA IN DISCUSSIONE

Il Presidente ‘con staffetta’ all’italiana

13 Novembre 2023 di Giuseppe Ieraci Lascia un commento

Vediamo se Giorgia Meloni riuscirà là dove hanno fallito Craxi, D’Alema, Berlusconi e Renzi. Intanto, la proposta di riforma costituzionale delineata un po’ riecheggia quella introdotta in Israele nel 1992, con effetti così contraddittori da venire abolita nel marzo del 2001. … [continua]

Archiviato in:Interventi Contrassegnato con: politica, elezioni, Repubblica, Governo italiano, Presidenzialismo

In tema di riforme costituzionali

15 Maggio 2023 di Gianfranco Pasquino 2 commenti

Avendo visto con piacere moltissimi suoi libri nella biblioteca di Gianfranco Pasquino, il grande scrittore Italo Calvino gli ha mandato il breve testo che segue con preghiera di pubblicazione. … [continua]

Archiviato in:Interventi Contrassegnato con: Governo italiano, Presidenzialismo, Italo Calvino

Riforme istituzionali: meglio Madrid o Berlino che Parigi

2 Febbraio 2023 di Salvatore Curreri Lascia un commento

È naturale guardare con un certo disincanto all’attuale dibattito sul presidenzialismo. Da quarant’anni, infatti, nel nostro Paese si discute di riforme istituzionali per dare maggiore stabilità ai Governi, di fatto inutilmente. Tutte le precedenti proposte infatti o si sono arenate in Parlamento oppure sono state respinte per referendum dagli elettori. Nemmeno il clima di unità nazionale che ha … [continua]

Archiviato in:Il tema in discussione Contrassegnato con: Presidenzialismo

Presidenzialismo, parola ipnotica

12 Gennaio 2023 di Pino Pisicchio Lascia un commento

«Paradoxaforum» mi consentirà una personale piccola finestra della memoria. Nei primi anni duemila, ragionando nelle pause del voto d'aula a Montecitorio con Saverio Vertone, intellettuale disorganico e perciò libero e in quel tempo anche deputato, formammo insieme un sodalizio contro le parole ipnotiche. … [continua]

Archiviato in:Il tema in discussione Contrassegnato con: Presidenzialismo

2023: l’anno delle invenzioni istituzionali

5 Gennaio 2023 di Giuseppe Ieraci Lascia un commento

La conferenza stampa di fine 2022 della nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riportato all’attenzione la questione delle riforme istituzionali. Mi ha colpito questa sua affermazione testuale: «Per quello che mi riguarda, modelli ce ne sono diversi e […] si possono anche inventare. Si possono fare tantissime cose […]». … [continua]

Archiviato in:Il tema in discussione Contrassegnato con: Presidenzialismo

Galleria fotografica

Questo slideshow richiede JavaScript.

Archivi

Contattaci

Nova Spes International Foundation
Piazza Adriana 15
00193 Roma

Tel. / Fax 0668307900
email: nova.spes@tiscali.it

Statistiche

  • 162.945 clic

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • YouTube

© Copyright 2016 Paradoxa Forum · All Rights Reserved