Nel romanzo distopico The Men in the High Castle, Philip K. Dick immagina un esito ben diverso della II Guerra Mondiale. L’Asse nazi-fascista ha vinto, l’America è ridotta a paese vassallo della Germania, il mediterraneo è prosciugato, e l’Italia ha ora esteso il suo dominio su quelle ‘terre’. Proviamo a immaginare un altro racconto distopico. La II Guerra Mondiale l’hanno effettivamente vinta gli Alleati, ma già nei primi mesi del ’46 la tensione tra lo schieramento occidentale e l’Unione Sovietica cresce.
La situazione diventa critica, a Berlino c’è una rivolta popolare e i sovietici ne approfittano, alimentano la ribellione dei berlinesi e con la scusa di riportare l’ordine si spingono oltre le loro zone d’occupazione. La tensione è altissima, truppe anglo-americane e sovietiche si fronteggiano. Per evitare uno scontro Harry Truman decide di lasciare Berlino, Churchill non è più al potere e Clement Attlee non ha la risolutezza per tentare di opporsi alle mire Sovietiche, meno di lui il capo provvisorio del governo francese Félix Gouin.
Siccome possiamo far galoppare la fantasia, aggiungiamo un altro importante tassello. Atlantide esiste. È una vasta isola che si estende a Sud-Est della Nuova Scozia, tra Bermuda e le Isole Azzorre. Atlantide è da sempre un’alleata degli USA, ne condivide valori, cultura e organizzazione socio-politica, inoltre ha avuto un ruolo importante durante la II Guerra Mondiale, non come belligerante ma fornendo basi d’appoggio agli americani impegnati contro i nazi-fascisti. Nel corso degli anni ’50 e ’60, sorprendentemente, il comunismo sovietico ha mutato il suo volto, sotto l’impulso di alcuni leader visionari il sistema sovietico si è trasformato in una social-democrazia politicamente aperta, il settore economico è ancora controllato dirigisticamente ma tutte le libertà civili e politiche sono ora garantite. Insomma, Joseph A. Schumpeter c’aveva visto giusto: il socialismo non è incompatibile con la democrazia!
Gradualmente, l’Unione Sovietica ha esteso la sua influenza sull’Europa, tutte le sue nazioni si sono trasformate in agiate socialdemocrazie. Nel 1966 è nata l’USSE (Unione degli Stati Socialisti Europei), che si estende dalla Polonia al Portogallo, solo il Regno Unito e i paesi scandinavi non ne fanno parte. Nel 1968 viene siglato il PES, il Patto Europeo per il Socialismo, un’alleanza militare tra i paesi dell’USSE che s’impegnano al mutuo soccorso in caso di aggressione. Intanto, la crisi del capitalismo, il ‘social divide’ che quel sistema produce stanno agitando anche Atlantide, dove dalla fine degli anni ’60 nasce una forte opposizione antiamericana che spinge per l’ingresso di Atlantide nell’USSE e la sua adesione al PES. A Washington cresce l’allarme. Avere schieramenti missilistici, basi aereo-navali e truppe PES schierate in Atlantide, a poche centinaia di miglia dalla Nuova Scozia e da New York inquieta il presidente americano in carica Walter Putten, un conservatore-tradizionalista che ha da tempo fatto capire all’USSE e al PES che considera il ‘non-allineamento’ di Atlantide un fattore decisivo della sua sicurezza nazionale e dei suoi interessi economici. Walter Putten scatenerà la III Guerra Mondiale?
Fermiamoci qua, e provate a sostituire persone e situazioni adattandole ai giorni d’oggi. Poi chiedetevi: se Walter Putten teme per l’America, qualora Atlantide entrasse nell’USSE e aderisse al PES, perché oggi Wladimir Putin non dovrebbe temere qualora l’Ucraina entrasse nell’UE e, soprattutto, truppe e armamenti NATO venissero schierati ai suoi confini? Non mi pare di ricordare che nel 1962 l’accordo tra Chruščёv e Fidel Castro per dispiegare missili contro gli USA (che l’anno prima aveva tentato l’invasione di Cuba) sia stato accettato da Kennedy come una normale manifestazione della ‘volontà sovrana’ (cosa è?) di una nazione libera e autonoma (Cuba, appunto)? Perché oggi ci illudiamo che la Russia e Putin dovrebbero invece essere così irenici?
Si potrebbero poi fare ragionamenti sul significato ‘ideologico’ dell’allargamento a Est dell’UE e dell’esportazione del modello capitalistico-democratico, significato ideologico perché una ‘falsa coscienza’, un mascheramento, della politica di potenza americana nel mondo. Si potrebbe ragionare sulla cornice storico-politica entro cui nascono la NATO e il processo d’integrazione europeo, che sono il frutto della Guerra Fredda. Ma questo in un’altra occasione.
Matteo dice
Eccome se hai posto il problema giusto ingiusto, implicitamente stai giustificando la reazione russa come reazione inevitabile (secondo te e secondo Putin) all’allargamento Nato (alleanza militare DIFENSIVA alla quale i paesi membri aderiscono VOLONTARIAMENTE) . Lo so benissimo che ci sono basi Usa in Italia e queste basi non hanno missili puntati verso la Russia come non ce li hanno quelle nei paesi Baltici quindi la percezione distorta del pericolo è tutta nella testa di Putin ( se è in buona fede perche non si è rivolto alla comunità internazionale chiedendo per esempio delle zone cuscinetto nei confini? perchè ha invaso un paese senza preavviso millantando finte esercitazioni militari in perfetto stile nazifascista?). La metafora dell’orso non regge perchè nessuno è andato per il bosco a fare cagnara in quanto minacce REALI NON CE NE SONO se non quelle che vede Putin attraverso la sua ideologia nazionalistica/imperiale (le sue dichiarazioni di ricostruire l’impero ex sovietico sono chiare come era stato chiaro Hitler nel nel Mein Kampf) . Putin vuole ridefinire i rapporti di forza geopolitici a suo favore quindi secondo me va contrastato sia ideologicamente ( e quindi anche moralmente) che dal punto di vista militare in primo luogo sostenendo indirettamente l’Ucraina in modo che s’impantani e s’indebolisca in quanto i nostri interessi e valori (italiani, europei, occidentali)
sono opposti ai suoi. Quindi le ripeto : le sembra giusto sostenere la resistenza Ucraina in chiave antirussa o dovremmo far si che l’orso imponga le sue condizioni con la forza? P.S : di quale Shmitt parli? quello che aderì e sostenne il nazismo con le sue analisi imparziali oppure mi sono perso qualcosa?
Giuseppe Ieraci dice
Gentile Matteo, Lei gioca con i concetti e le parole come un giocoliere con le palline, ma non so con quanta abilità nel Suo caso. Un’alleanza è difensiva/offensiva solo nelle percezioni degli attori coinvolti. La NATO era “difensiva” per chi vi faceva parte contro il Patto di Varsavia (considerato all’ “offensiva”), a sua volta il Patto di Varsavia era “difensivo” per i paesi dell’Est contro la NATO (considerata all’ “offensiva”). Dietro entrambe le alleanze c’erano due superpotenze.
Del resto, anche la Lega di Delo era un’alleanza “difensiva” (dietro la “superpotenza” Atene), peccato che Sparta e altre “potenze” la considerassero invece “offensiva”, e Tucidide Le può raccontare come andò a finire.
Un caro saluto.
Giuseppe
P.S.: Le faccio notare che i suoi toni “difensivi”, ma sguaiati e gridati (uso delle maiuscole nel testo), possono apparire “offensivi” e “aggressivi”.
Matteo dice
Gentile Giuseppe,
al di là dei giochi sulle percezioni che lei fa, il suo pensiero è molto chiaro ed è in linea con quello di Putin (che si sente minacciato dall\’allargamento \”improprio \”della Nato), della Cina ( che non condanna l\’aggressione russa ma la motiva e quindi giustifica) e con buona parte dei parlamentari 5 stelle e leghisti che vogliono rimanere \”equidistanti\”.
La ringrazio per lo scambio di opinioni e per l\’attenzione che mi ha concesso e le auguro una buona continuazione.
PS. i toni sono \”offensivi\” se la discussione contiene delle offese e lo scrivere in maiuscolo obiettivamente non lo è
Matteo dice
Buongiorno.
Non c’entra niente il linciaggio del mainstream (cosa che avviene ora in Russia) il fatto è che determinate premesse di ragionamento portano logicamente a conclusioni precise
A parte i fatto che che in Ucraina (ne nei paesi dell’Europa dell’Est che sono nella Nato) NON sono istallati missili nucleari e che a Cuba NON ci fu un’invasione dell’esercito americano ma un sostegno della Cia ai controrivoluzionari, le chiedo Giuseppe se secondo lei la resistenza Ucraina è legittima e se lo è il sostegno occidentale a quest’ultima visto che afferma implicitamente che la Nato (e quindi l’occidente) avrebbe provocato la reazione russa in base alle” leggi delle sfere d’influenza”
Giuseppe Ieraci dice
Caro Matteo,
Lei pone questioni etiche e morali che per me – un machiavellico e uno schmittiano – sono irrilevanti: Guerra giusta? Resistenza giusta? Non senso.
Irrilevanti o, meglio, prive di senso, in quanto non sottoponibili a giudizio “oggettivo” – per quel che si può in politica e nei fatti sociali.
Io non ho minimamente posto il problema nei termini giusto/ingiusto, ho svolto un ragionamento di “sociologia comprendente”, cioè mi sono calato nella testa dell’Orso (Putin) chiuso nella sua Fortezza (il Cremlino, che appunto significa ‘fortezza’) e che si vede “circondato” da una “pacifica” alleanza di stati, nei quali sono (sarebbero) spiegati militari di una forza storicamente antagonista (gli USA). Lei sa o non sa che in Italia ci sono otto basi militari USA? Se non ci crede, consulti il sito della difesa italiana:
https://www.forzeitaliane.it/quali-sono-le-basi-americane-in-italia-e-dove-si-trovano
Tutto questo è stato replicato nelle repubbliche baltiche e sarebbe in futuro replicato in Ucraina. Certo che ora non ci sono armamenti NATO in Ucraina, ma ci sarebbero domani, come ci sono nelle repubbliche baltiche.
Verifichi anche lei:
https://www.juragentium.org/topics/wlgo/it/marianto.htm
Qui si dice che:
<>
Tutto qua. L’Orso non ci sta. Non è un problema morale, non mio e neanche suo.
Prima di andare in giro per il “bosco”, a far cagnara davanti la tana di un Orso, lei ci penserebbe una o due volte oppure no? Se poi l’Orso la sbrana, che fa? Dice che l’Orso è “cattivo”? Sì, l’Orso è cattivo, peccato che la sua scoperta potrebbe essere tardiva.
Questo sì che è un problema morale, le conseguenze delle nostre scelte e delle nostre azioni, un problema weberiano di “etica della responsabilità”.
Un caro saluto.
Giuseppe
Giuseppe Ieraci dice
Errata:
– il sito http://www.forzeitaliane.it non è il sito ufficiale della Difesa italiana, che è invece questo:
http://www.difesa.it
– Nel virgolettato non compare il testo, che è:
Mi scuso.
Giuseppe Ieraci dice
Errata:
– il sito da me ndicato non è quello ufficiale della Difesa, che è invece
http://www.difesa.it
– il testo nel virgolettato non compare, sarebbe questo:
Mi scuso.
Giuseppe Ieraci dice
Il testo continua a non comparire…non so perché il taglia incolla dal sito non funziona, comunque nel sito citato si legge che:
“in Estonia, Lettonia, Lituania sono attualmente in costruzione almeno 22 basi militari e 6 basi navali NATO su controllo statunitense”.
Giuseppe
Guido Samarani dice
Buongiorno, mi fa piacere che in questa comunità accademica ed intellettuale vi sia ancora qualcuno che ragioni, esprima la propria critica legittima senza cadere
nella propaganda a senso unico e soprattutto rifletta sul contesto storico-politico degli eventi. Mi si consenta quindi di ringraziare Giuseppe Ieraci per le sue preziose riflessioni.
Gianni Ramponi dice
Grazie Giuseppe delle tue riflessioni.
Da sempre, avrei preferito una UE piccola e coesa a quella che è stata costruita. Ma finchè non saremo in grado di difenderci da soli saremo sempre in balia delle decisioni della NATO. E’ una carenza (una delle tante carenze) di sovranità dell’UE. Francia e Germania lo sanno, noi italiani preferiamo goderci il calcio e l’Eurofestival. E’ una scelta lecita ma naturalmente ha le sue conseguenze: sarebbe bello che, almeno, ne fossimo consapevoli.
Marco Tarchi dice
Occhio, che già siamo arrivati alla delazione contro dissidenti e collaborazionisti (vedi oggi il Corriere della Sera sulla professoressa veneta che, a quanto pare, ha approvato l’azione militare russa). Ad esprimere opinioni non allineate al mainstream, anche sotto forma distopica si rischia l’indegnità civile e il linciaggio mediatico…
Giuseppe IERACI dice
Grazie Marco, ne sono consapevole. Ma io non “approvo” certo l’attacco russo. Mi limito come te ad applicare le “leggi” della politica e un po’ di realismo. Il problema, come ben sai, è che oggi si è rimosso completamente la consapevolezza del legame profondo tra potere e violenza. Pensa a quell’ingenua della Von der Leyen: vuole addirittura accelerare le “pratiche” dell’ammissione dell’Ucraina all’UE. Butta benzina sul fuoco la poverina…
Un caro saluto.
Giuseppe