Paradoxaforum

  • Home
  • Contatti
  • Chi siamo
Tu sei qui: Home / Interventi / Un «nuovo Rinascimento» dei diritti delle donne?

Un «nuovo Rinascimento» dei diritti delle donne?

22 Marzo 2021 di Raffaella Gherardi 4 commenti

Da quando un ex Presidente del Consiglio e ora Senatore della Repubblica ha recentemente indicato l’Arabia Saudita come possibile culla e artefice di un «nuovo Rinascimento», quest’ultima espressione è divenuta assai in voga nel dibattito politico di casa nostra. Al di là delle voci critiche, che si sono levate da più parti sul fatto che si possa promuovere a nuovo faro di rinascita un regime che non è certo campione dello Stato di diritto e che, tanto per fare un esempio, nega alle donne i più elementari diritti civili e politici, penso che proprio il ruolo di totale subordinazione della donna in quel paese avrebbe dovuto far scattare, in un mondo ideale e civile, un moto unanime di indignazione da parte di tutte le donne e in primis di quelle donne che, indipendentemente dai loro schieramenti politici di appartenenza, siedono negli scranni parlamentari del nostro paese.

Chi scrive non si riconosce nel radicalismo femminista e, personalmente, fa anche molta fatica ad accettare le cosiddette ‘quote rosa’ e anche la logica del politically correct. Pure proprio in considerazione delle lunghe lotte che le donne hanno dovuto sostenere nell’Occidente moderno per il riconoscimento della loro pari dignità rispetto ai loro antichi proprietari (maschi/padri/mariti/fratelli ecc.) e considerando anche come i diritti umani, purtroppo, non seguano un cammino progressivo e irreversibile, non può che suscitare qualche preoccupazione il fatto che, dovendo scegliere un paese a partire dal quale immaginare uno slancio di rinnovamento, si scelga il paese di cui sopra.

Solo due anni fa, in Germania, in varie altre parti d’Europa e anche in Italia, si sono svolte iniziative indirizzate a ricordare il centenario della Repubblica di Weimar (1919) e della sua Costituzione democratica (modello di riferimento per le Costituzioni del secondo dopoguerra e punto d’avvio nella costruzione della odierna democrazia costituzionale), all’interno della quale i diritti delle donne venivano per la prima volta esplicitamente riconosciuti. Un anno prima, in tutto il mondo era stato celebrato il settantesimo compleanno della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948), affiancato, nel nostro paese, all’analogo compleanno della Costituzione repubblicana.

Se non altro, questi documenti dovrebbero costituire i pilastri dell’idem sentire de repubblica da parte della classe politica e di una opinione pubblica, che si preoccupino davvero di progettare l’avvenire sulla base delle più preziose eredità del passato, prima fra tutte l’idea della reale universalità dei diritti, senza discriminazioni di sorta. Di compleanno in compleanno, per quanto riguarda i diritti delle donne e la necessità di promuoverli e farli rispettare, forse vale la pena richiamare la recente ricorrenza del quarantesimo anniversario della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (adottata dalla Assemblea delle Nazioni Unite nel 1979) e, nell’anno in corso, del decimo compleanno della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (2011).

Se si vogliono evitare vaghi richiami al ruolo delle donne nella politica e nella società, accompagnati da vacue celebrazioni dei documenti appena richiamati, si cominci fin da subito a dichiarare forte e a praticare nei fatti che, se ci sarà un «nuovo Rinascimento», (come tutti auspichiamo, soprattutto immaginando una nuova era post-pandemica che faccia tesoro anche dei tanti errori a livello globale del ‘prima del virus Covid 19’), il riconoscimento e la piena attuazione dei diritti delle donne rappresentano un punto fermo dal quale partire. E gli uomini politici facciano, per favore, lo sforzo di guardarsi intorno per bene e di trovare in giro, nel panorama mondiale, qualche tribuna credibile come esemplificativa della prospettiva di cui sopra.

diritti donne

Archiviato in: Interventi

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie

Commenti

  1. Giulia Guazzaloca dice

    25 Marzo 2021 at 12:09

    E’ un’analisi molto lucida e interessante che personalmente condivido. Peccato che il dibattito (come spesso succede in Italia) si sia focalizzato sulla diatriba pro o contro Renzi, piuttosto che sul significato e sulle implicazioni di ciò che ha detto.

    Rispondi
  2. Dorina Carla Chinni dice

    24 Marzo 2021 at 19:46

    I diritti delle donne inciampano ogni giorno fra sassolini e montagne. Ogni paese, ogni luogo di lavoro e spesso le stesse famiglie hanno le proprie montagne. A volte spaventose. Anche a me non entusiasmano le “quote rosa” ed auspico diritti che tengano conto di volta in volta delle situazioni e del valore in campo. Tuttavia rattrista osservare anche in questi giorni come ci siano politici che di fronte all’occasione di dimostrare apertura o sensibilità o comunque si voglia chiamare, restano ringhiosamente attaccati all’osso. E visti anche i recenti precedenti viene da chiedersi: si rendono conto che li vediamo? Il giudizio del popolo, della gente, non ha proprio alcun valore?

    Rispondi
  3. Fiorenza Taricone dice

    23 Marzo 2021 at 12:46

    Purtroppo abbandonerei il riferimento consueto al quell’irripetibile fenomeno che è stato il Rinascimento; la rinascenza oggi è quella una violenza globale e fantasiosamente differenziata nei confronti delle donne. I diritti bisogna conoscerli, studiarli, applicarli, difenderli etc. etc. in questo modo si capisce prima e meglio chi scrive cose inappropriate, o peggio se ne appropria per fini di grandezza personale e immeritata.

    Rispondi
  4. Gianfranco Pasquino dice

    23 Marzo 2021 at 9:02

    no women no Paradoxa!

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tema in discussione

  • Populismo
  • Cattolici e politica
  • Tema. Svolgimento
  • comunicazione politica
  • fatti e disfatti
  • Rientro a scuola. La sfida al Covid
  • Il vaccino della conoscenza
  • Guerra russo-ucraina

Newsletter

* campi obbligatori

Commenti recenti

  • Sergio Belardinelli su La giustizia dopo i referendum
  • Giuseppe IERACI su La giustizia dopo i referendum
  • Pier Paolo Portinaro su Cancel culture, guerra e nuovi eroi

GLI AUTORI

IL TEMA IN DISCUSSIONE

Il conflitto in Ucraina: una sfida per l’ordine internazionale

16 Maggio 2022 di Federico Niglia Lascia un commento

I mezzi di informazione tendono a presentare e affrontare il conflitto in Ucraina non solo con categorie riduttive, ma addirittura alimentando una serie di contrapposizioni artificiose che certamente non giovano alla comprensione e al giudizio. Per riportare il dibattito su un binario più costruttivo ci si può iniziare a porre una serie di domande che non vengono poste o che vengono affrontate con … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Guerra russo-ucraina

La Cina nella guerra russo-ucraina

12 Maggio 2022 di Antonio Malaschini Lascia un commento

Nel valutare la posizione cinese sull’invasione russa dell’Ucraina, occorre partire da alcuni dati formali. In occasione delle Olimpiadi di Pechino, il 4 febbraio 2022, Putin e XI Jinping fanno riferimento in una loro dichiarazione congiunta ad una «amicizia senza limiti» (amicizia, si noti, e non alleanza) tra i due paesi. Nel documento la Russia ribadisce che considera Taiwan «parte inalienabile … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Guerra russo-ucraina

Aumentare le spese per la difesa? Parliamone!

11 Aprile 2022 di Andrea Locatelli Lascia un commento

La guerra in Ucraina ha sollevato una serie di domande a cui il dibattito politologico non può sottrarsi. Come anticipato da Emidio Diodato in un commento su queste pagine, gli studiosi di politica internazionale hanno il dovere di intervenire nel discorso pubblico e gli strumenti analitici necessari per uscire dalle secche di una polemica (ideologica o interessata che sia) ormai nauseante. Il … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Guerra russo-ucraina

Finis Europae? L’UE e la guerra

4 Aprile 2022 di Giuseppe Ieraci 7 commenti

La guerra russo-ucraina impone che ci si interroghi sul futuro dell’UE. L’integrazione europea è stata inizialmente ‘funzionale’, gli Stati mettevano assieme sforzi in ambiti socio-economici limitati, senza preoccuparsi della valenza politica di queste sinergie. Del resto non poteva esserci una valenza politica, perché la Guerra Fredda riduceva la sovranità internazionale europea, consegnava il … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione, Interventi Etichettato con: Guerra russo-ucraina

Politologi con l’elmetto e ingegneria internazionale

28 Marzo 2022 di Emidio Diodato Lascia un commento

La storia degli equilibri mondiali è da riscrivere, ma si sta scrivendo. Il pubblico ne pare avvertito e cerca di regolarsi. Ma è allevato dalla televisione e dai social e, sotto tutti gli aspetti, rimane altamente disinformato. O, come amava dire Sartori, malinformato. Allo stesso tempo il pubblico viene nutrito di una informazione emotiva, alimentata da immagini che fanno commuovere o … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Guerra russo-ucraina

Galleria fotografica

Questo slideshow richiede JavaScript.

Archivi

Contattaci

Nova Spes International Foundation
Piazza Adriana 15
00193 Roma

Tel. / Fax 0668307900
email: nova.spes@tiscali.it

Statistiche

  • 134.899 clic

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

© Copyright 2016 Paradoxa Forum · All Rights Reserved