Paradoxaforum

  • Home
  • Contatti
  • Chi siamo
Tu sei qui: Home / Il tema in discussione / Presidenzialismo, parola ipnotica

Presidenzialismo, parola ipnotica

12 Gennaio 2023 di Pino Pisicchio Lascia un commento

«Paradoxaforum» mi consentirà una personale piccola finestra della memoria. Nei primi anni duemila, ragionando nelle pause del voto d’aula a Montecitorio con Saverio Vertone, intellettuale disorganico e perciò libero e in quel tempo anche deputato, formammo insieme un sodalizio contro le parole ipnotiche. Quali fossero le parole ipnotiche è presto detto: le parole di cui, di quando in quando, si innamora la politica, trascinando con se il bla bla dei media e degli esperti prêt-à-porter (pronti sempre a dire la loro secondo la tendenza del momento), invadendo il dibattito pubblico e, purtroppo, anche parlamentare, a prescindere dal contenuto. Insomma un dire così, perché suona bene. A quel tempo una parola ipnotica di gran moda era «federalismo». Era la stagione di Bossi e del nord che (guarda guarda..) accarezzava l’autonomia differenziata al limite estremo del concetto giuridico e del centro-sinistra che rincorreva l’ipnotismo con la risposta della celebrata riforma del titolo V, che fece strada all’autonomia differenziata oggi agitata da una parte della destra (eterogenesi dei fini!). Ecco, se dovessimo dichiarare la suprema parola ipnotica di oggi diremmo senza meno «presidenzialismo». Allo stato non si sa bene cosa voglia significare la sua evocazione avanzata dalla destra di governo. Ma l’indeterminatezza non spaventa gli alacri interventori nel dibattito per sostenere ora l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, ora quella del Capo dello Stato, ora formule più fantasiose, oppure per erigere muri ideologici contro il lemma presidente, da declinarsi poi a piacere.

Chi scrive non è un appassionato di regimi presidenzialistici, però, non sarebbe onesto annebbiare oltre misura le brume già dense di una politica che lancia slogan senza sapere né spiegare, levando strali contro, solo per marcare un antagonismo. In realtà il presidenzialismo è una forma di governo presente in paesi democratici, nella forma piena, quella americana, o in quella ‘parziale’, nota come semipresidenzialismo, presente in Francia. Si caratterizza in entrambi i casi con l’elezione popolare del Capo dello Stato – in via diretta in Francia e attraverso ‘grandi elettori’ scelti dal popolo negli USA. Quanto ai poteri di cui gode il Presidente in America investono direttamente anche l’Esecutivo: Biden, in altri termini, ha i poteri di Mattarella e di Draghi insieme, mentre in Francia Macron esercita il potere esecutivo in modo ‘diarchico’ dovendo dividerlo con il Capo del governo da lui nominato. Se la maggioranza che sostiene l’Esecutivo è la stessa che ha eletto il Presidente della Repubblica francese, tutto fila liscio e Macron sta sereno. Se, invece la maggioranza non gli è favorevole monsieur le Président si ridimensiona. Chiedo scusa per la brutale semplificazione, ma va più o meno così. In Italia abbiamo una forma di governo parlamentare: il Presidente del Consiglio e il suo governo ricevono la fiducia – revocabile – dal Parlamento e il Capo dello Stato, che viene eletto dal Parlamento, non ha poteri di Governo. Il Presidenzialismo (o il semipresidenzialismo: non s’è capito ancora bene cosa vuol fare la Destra) può funzionare in Italia sì o no? Non sarebbe una bestemmia ma un mutamento radicale di sistema che non si può fare con piccoli interventi chirurgici. Allora, mi si consenta, si diceva una volta, il punto non è presidenzialismo sì o no e quale, ma ‘come’.

Da trent’anni più o meno assistiamo ad una manomissione della Costituzione con metodo ‘chirurgico’, senza una visione di riforma organica, in grado di calare le modifiche in un contesto coerente. In verità si è proceduto in questi anni anche a riforme organiche poggiandole sulle maggioranze che sostenevano il governo (vedi Berlusconi con la riforma presidenzialistica nel 2006 e Renzi, con l’abolizione del bicameralismo perfetto nel 2014), con effetti naturalmente partigiani. E le riforme costituzionali non si possono fare così. Né con meritorie ma inutili commissioni bicamerali, o peggio – come pure si è letto – con minicommissioni bonsai espresse dal parlamento. Avrebbe dunque senso un accordo oggi tra tutte le forze politiche per eleggere con voto popolare (proporzionale con preferenza) una commissione per la revisione di alcuni aspetti della seconda parte della Costituzione, da sottoporre poi a referendum popolare. Sarebbe il momento giusto per rimettere in asse l’impianto costituzionale dopo tante sconnesse manomissioni che sono state approvate con lo strumento dell’art.138 della Costituzione, quasi sempre al servizio delle maggioranze governative. Ciò che servirebbe, dunque, è un nuovo patto costituzionale, dopo 75 anni, tra i nuovi soggetti politici, ormai neanche più parenti prossimi dei partiti del CNL, e il popolo italiano. Niente più poli esclusi, dunque, ma un patto tra diversi. Come avvenne alla Costituente.

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Presidenzialismo

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tema in discussione

  • Populismo
  • Cattolici e politica
  • Tema. Svolgimento
  • Comunicazione politica
  • Fatti e disfatti
  • Rientro a scuola. La sfida al Covid
  • Il vaccino della conoscenza
  • Guerra russo-ucraina

Newsletter

* campi obbligatori

Commenti recenti

  • Francesco su Ucraina: zoom-out sulla situazione mondiale
  • Alessandro Cavalli su Noi e/o loro
  • Giuseppe Ieraci su Il ‘mercato’ elettorale senza i ‘compratori’. Elezioni e partecipazione in Italia

GLI AUTORI

IL TEMA IN DISCUSSIONE

Ucraina: zoom-out sulla situazione mondiale

22 Dicembre 2022 di Fulvio Attina 1 commento

Anche chi dava per buone le ragioni dichiarate da Putin all’inizio della guerra oggi sembra averle dimenticate. Restano le ragioni del potere a costo di ogni violenza e irragionevolezza. Ci domandiamo come finirà questa guerra e consumiamo informazioni sulle fortificazioni russe e le incursioni ucraine che lo zoom-in di riprese satellitari ingrandiscono. Proviamo a invertire lo zoom. Facciamo … [continua]

Archiviato in: Interventi Etichettato con: culture politiche, Unione Europea, Globalizzazione, Guerra russo-ucraina

Pace e guerra

5 Dicembre 2022 di Gabriella Cotta Lascia un commento

La nostra attenzione è catturata oggi soprattutto dalla guerra e, tra tutte, da quella Russia/Ucraina, la cui crudeltà da parte dell’aggressore tocca livelli inauditi. Oltre a quella messa in atto con le azioni offensive, anche la comunicazione ufficiale russa è rivelativa di un livello di distruttività intollerabile. … [continua]

Archiviato in: Interventi Etichettato con: libertà, Guerra russo-ucraina, identità, comunicazione

Putin vince la guerra delle parole

17 Ottobre 2022 di Raffaella Gherardi 1 commento

Dopo otto mesi della devastante guerra di aggressione / invasione russa dell’Ucraina dire che Putin sta largamente vincendo sui suoi odiatissimi avversari ‘occidentali’ dal punto di vista delle parole chiave che l’hanno accompagnata e l’accompagnano tuttora, anche su terreno avversario, può sembrare nientemeno che una provocazione. Mettersi a fare ora qualche riflessione a proposito dei … [continua]

Archiviato in: Interventi Etichettato con: Guerra russo-ucraina, Putin

Sovranità e futuro dell’Europa

13 Ottobre 2022 di Vera Negri Zamagni 1 commento

È stato scritto che il processo di integrazione europea, dopo i suoi inizi dovuti alla necessità di superare la cultura del conflitto che aveva distrutto l’Europa e di rispondere alle pressioni americane, ha fatto passi in avanti solo a seguito di crisi. E ciò perché la “sovranità” a cui le nazioni europee si erano abituate nel corso dei secoli da quando erano sorte era ancora considerato l’unico … [continua]

Archiviato in: Interventi Etichettato con: Unione Europea, Globalizzazione, CoVid19. Le angolazioni della crisi, Guerra russo-ucraina

Il conflitto in Ucraina: una sfida per l’ordine internazionale

16 Maggio 2022 di Federico Niglia Lascia un commento

I mezzi di informazione tendono a presentare e affrontare il conflitto in Ucraina non solo con categorie riduttive, ma addirittura alimentando una serie di contrapposizioni artificiose che certamente non giovano alla comprensione e al giudizio. Per riportare il dibattito su un binario più costruttivo ci si può iniziare a porre una serie di domande che non vengono poste o che vengono affrontate con … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Guerra russo-ucraina

Galleria fotografica

Questo slideshow richiede JavaScript.

Archivi

Contattaci

Nova Spes International Foundation
Piazza Adriana 15
00193 Roma

Tel. / Fax 0668307900
email: nova.spes@tiscali.it

Statistiche

  • 134.899 clic

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

© Copyright 2016 Paradoxa Forum · All Rights Reserved