Se questa fosse ancora l’era del burlesque, Luigi Di Maio e Matteo Salvini avrebbero un successo strepitoso. Prima e durante la recente campagna elettorale, i partiti politici rappresentati da questi due signori non facevano altro che azzannarsi implacabilmente. Le loro differenze sono così profonde che gli ci sono volute settimane per mettere insieme un lungo, dettagliato “contratto” sulla base di cui sarebbe stato possibile formare un governo nazionale. Basta l’aritmetica a mostrare che questi due partiti antagonisti hanno attratto più della metà dei voti del 4 marzo. Ma da qui a credere che il M5S e la Lega possano formare un governo nazionale che funzioni ne passa. Settimane di negoziazioni protratte, un “contratto” di governo lungo in modo assurdo e senza precedenti, e gli eventi degli ultimi giorni ne attestano le contraddizioni. Così come l’insistenza di Matteo Salvini che lui, e non Di Maio, dovesse essere il Presidente del Consiglio, nonostante il fatto che la Lega di cui è leader abbia convinto meno di un elettore su cinque alle elezioni dello scorso marzo.
Le cose stavano certamente per diventare ancora più ingestibili nel momento in cui un outsider, con nessuna esperienza politica e che è ampiamente noto per essere ostile all’Eurozona, è stato proposto come Ministro dell’Economia. Paolo Savona può o può non essere stato usato come pegno politico. La sua presenza in un Ministero-chiave avrebbe se non altro aumentato per il Presidente la possibilità di turbolenze sui mercati finanziari italiani ed europei, a danno certo dell’Italia e dei suoi cittadini. Agendo in modo legittimo, come ha fatto, Sergio Mattarella ha cercato esplicitamente di difendere gli interessi di questi ultimi. La crisi stessa, sul piano logico, è da associare non solo al rifiuto del Presidente ma, parimenti, alla manovra di Di Maio e Salvini per forzare Mattarella ad accettare senza fiatare il loro diktat.
Il Presidente Mattarella ha esercitato quelli che sono chiaramente i suoi diritti costituzionali, anche se, politicamente parlando, ha agito al limite estremo di quello che la Costituzione permette. Mattarella non è il primo Presidente italiano che si comporta in questo modo, come attestano molti di quelli che l’hanno preceduto al Quirinale – da Luigi Einaudi e Sandro Pertini a Giorgio Napolitano. È comprensibile che gli italiani che nel dopoguerra hanno dato forma alla Costituzione della Repubblica possano aver voluto suddividere il potere esecutivo: e tuttavia saggiamente hanno dotato il Presidente, Capo dello Stato, del potere di agire nel caso in cui il bene del popolo italiano e/o dello stato democratico lo avesse reso necessario. Sergio Mattarella ha fatto semplicemente questo, non di più. È stato quindi sconsiderato, per concludere, esigere che il Presidente fosse messo in stato di impeachment per il suo rifiuto. Al di là della sconsideratezza, ha dato da pensare, e fatto accapponare la pelle (almeno agli italiani e a chiunque abbia memoria storica) sentire o leggere di potenziali marce su Roma!
PS L’Italia ora ha un nuovo governo. Guidata da un Primo Ministro non eletto, politicamente inesperto e sconosciuto. Un altro estraneo alla politica elettorale, Paolo Savona, che è apertamente ostile all’euro e all’Unione Europea, è stato nominato per assurdo Ministro delle relazioni italiane con Brussels. Ancora un altro sconosciuto alla politica, e scettico nei confronti dell’UE, è stato nominato Primo Ministro. Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono vice-premier, e quest’ultimo ha anche preso l’incarico al delicato Ministero dell’Interno. E se anche queste pagliacciate politiche, per adesso, hanno calmato i mercati finanziari e ridotto il famoso ‘spread’ tra i tassi di interesse di Italia e Germania sul debito pubblico, è una consolazione destinata, ahimé, ad avere vita breve. A meno che Giuseppe Conte non si riveli un mago, capace di trasformare Di Maio e Salvini in leader politici più seri.
stefano chiarella dice
“un outsider, con nessuna esperienza politica e che è ampiamente noto per essere ostile all’Eurozona, è stato proposto come Ministro dell’Economia”. Il Professor Paolo Savona Ministro dell’ Industria nel 1993 nel governo Ciampi uno con nessuna esperienza politica ??? Ma lei è un giornalista ??? Mi vergogno per lei e per la sua crassa ignoranza.
Federica dice
Ops…
https://en.wikipedia.org/wiki/Joseph_LaPalombara