[Editoriale di «Paradoxa» 3/2022, “Humanities. Quale spazio nell’era tecnologica?”, a cura di Adriano Fabris]
Poiché ora vediamo come in uno specchio
[…] ma allora vedremo faccia a faccia
(1 Cor 13, 12)
Potrebbe sembrare una battaglia di retroguardia: strappare un fazzoletto di spazio al paradigma epistemologico dominante, in modo che questo, per gentile concessione, consenta alla riserva indiana delle humanities o scienze umane (lingua e lessico, si sa, sono imposti dai vincitori) di sopravvivere ancora per un po’; purché, certo, si conformino a criteri di valutazione e di ripartizione dei finanziamenti del tutto esogeni e funzionali a far risaltare la loro irrilevanza e inutilità. [Leggi di più…]