C’è un non detto nella controversia tra maggioranza renziana e minoranza scissionista. Tale controversia ha fatto riferimento anzitutto alle date del congresso, con grande sconcerto dell’opinione pubblica, che se intuisce la diversità (anche caratteriale) oramai incolmabile tra le due parti, non riesce a comprendere come ci si possa dividere sul calendario. In realtà, la minoranza ha invocato un «luogo di discussione», rifiutandosi di partecipare a una «gazebata», a «una conta cotta e mangiata» o a un congresso con «rito abbreviato», ma anche qui senza che l’opinione pubblica capisse perché il congresso indetto non dovesse essere quel luogo di discussione tanto invocato. Il fatto è che quel luogo non esiste. Il congresso, tanto invocato da tutti, in realtà non esiste. Lo statuto vigente del PD non lo contempla in alcun modo. In esso si parla solo di congressi a livello di circolo territoriale, dai quali non scaturisce un processo deliberativo dal basso verso l’alto. A livello nazionale non esiste un congresso. [Leggi di più…]