Non si comprende ciò che sta accadendo in Italia se non lo si osserva mantenendo una sufficiente distanza e non lo si pensa come parte di un disegno di lungo periodo. Ma tutto si consuma e si dimentica troppo in fretta in questa nostra epoca, e chi ambisce a mantenere il potere o ad acquisirne di più lo sa bene, aggrava la situazione e ne approfitta. Basti solo osservare con quanta facilità in brevissimo tempo sono stati erosi i diritti sociali e si è insinuato il pericoloso modello statunitense, e con quanta indifferenza si danno per assunte le autonomie differenziate che di fatto sanciscono disuguaglianze fra i cittadini e tradiscono l’unità nazionale, principi cardine della nostra Costituzione. [Leggi di più…]
Partiti in crisi e simpatie populiste. L’Italia alla vigilia delle elezioni politiche
Chiusa finalmente la fase (turbolenta come al solito) di composizione e presentazione delle liste elettorali, è partita la campagna elettorale vera e propria. Un campagna che si annuncia strana e per certi aspetti cruciale. Anzitutto, abbiamo una legge elettorale nuova, della quale è difficile prevedere il risultato. È scontato che nessuno dei tre soggetti principali in campo possa avere la maggioranza nel Parlamento; quali sviluppi possano prodursi, però, non è assolutamente prevedibile. È frequente da parte di opinionisti e di cittadini l’accusa alla legge Rosato di non produrre governabilità; ma è un’accusa insensata. In un sistema politico a tre punte, nessuna legge elettorale potrebbe produrre una scelta di governo, se non un ballottaggio nazionale, quale quello previsto dall’Italicum. Legge criticabile per alcuni aspetti, ma non certamente per questo. [Leggi di più…]
Brutta senz’anima: la nuova legge elettorale
Cambiare la legge elettorale in Italia è diventato, letteralmente, un gioco da ragazzi. Una variante perversa del gioco d’azzardo al quale affidano le loro speranze leader decadenti in cerca di un’ultima ondata di popolarità. Ma è un comportamento irresponsabile che sta producendo (e ha già prodotto) danni irreparabili per la qualità e la stabilità della nostra democrazia. Non c’è bisogno che ricordi che la nuova legge elettorale è la quinta approvata nel giro di 25 anni. In media, una ogni cinque anni. Negli altri paesi europei, nello stesso periodo di tempo si cambia al massimo il governo o il primo Ministro. Noi invece ci siamo (mal)abituati a cambiare direttamente le ‘regole del gioco’, convinti di ottenere così i risultati sperati. Dal 1994 ad oggi abbiamo votato sei volte (la settima è prevista per la primavera del 2018) e troppo spesso con un sistema elettorale diverso dal precedente e dissimile dal successivo. Uno scandalo di irresponsabilità e insipienza giuridica, politologica e, dunque, politica. [Leggi di più…]