Colin Crouch si faceva una domanda simile una decina di anni fa, ma prima di lui erano stati in molti a chiederselo fin dai tempi di Malthus e Marx. Il capitalismo è finora sopravvissuto, perché ha mostrato una forte capacità camaleontica, adattandosi alle sfide più gravi portate dai movimenti filosofici, sindacali, politici che hanno cercato di contrastarlo, ma soprattutto per la sua capacità di soddisfare bisogni, veri o creati ad arte, dei cittadini delle società liberali in cui il capitalismo si è radicato, a fronte di altri sistemi economici che non ci sono riusciti. [Per saperne di più…]
Occidente. Il visconte dimezzato
Sinceramente non so cosa significhi l’Occidente. Da storico delle idee politiche potrei solo dire cosa ha significato per quei pensatori, quei filosofi, quei profeti che ne hanno fatto l’esaltazione o la denigrazione. Credo di poter dire qualcosa, invece, sulle colonne portanti della civiltà euroatlantica che, nell’attuale dibattito tra neo-illuministi e vetero-tradizionalisti, sembrano ignorate. [Per saperne di più…]
Noi e/o loro
[Editoriale di «Paradoxa» 4/2022, “Giovani e società. Fine della trasmissione?”, a cura di Mario Morcellini]
C’era una volta, molti anni fa, un momento preciso della giornata – per l’esattezza le 23.30 in punto – in cui l’Italia tutta si ritrovava affratellata da un sottile senso di angoscia: era quando, sullo sfondo di un cielo nuvoloso e col sottofondo mesto e solenne delle Armonie del pianeta Saturno di Roberto Lupi, lo schermo televisivo mostrava il lento movimento di un traliccio che preludeva alla comparsa della fatidica scritta: «Fine delle trasmissioni». [Per saperne di più…]
Letture e lettori facili e difficili
[Editoriale da «Paradoxa» 2/2017, Le società (in)civili, a cura di Gianfranco Pasquino]
Questo fascicolo si offre a due livelli di lettura; ma forse anche a due letture e infine persino a due lettori di tipo diverso: per questo è bene fare chiarezza.
Il primo livello, più immediato, è quello di un’ampia ricognizione, che si fa denuncia circostanziata, di sacche di inciviltà: quelle sacche che si creano quando la società (in prima battuta) civile si ripiega su se stessa, frantumandosi in gruppi e comportamenti autoreferenziali che di civile hanno ben poco. Il passo dalla legittima tutela di un’identità, professionale o di altro genere, a quella degenerazione che felicemente il Curatore definisce «corporativismo amorale» è purtroppo breve: lo dimostra la variegata fenomenologia dell’inciviltà qui proposta, che spazia da categorie più ovvie (i politici, per esempio) a quelle assai meno scontate in questo contesto( le associazioni femministe, per esempio). [Per saperne di più…]