Come noto l’economia è stata spesso definita come la «triste scienza», proprio perché descriveva la fatica dell’uomo nell’ottenere le calorie giornaliere appena sufficienti per sopravvivere, tra lo Scilla del lavoro ed il Cariddi della pressione demografica. Il che non ha impedito alla ricchezza di essere distribuita in modo del tutto ineguale, secondo una legge di potenza, formulata per la prima volta nel 1896 da Pareto – per cui il 20% della popolazione possiede l’80% della ricchezza totale, ossia l’1% ne possiede il 40%. [Per saperne di più…]
Come in uno specchio
[Editoriale di «Paradoxa» 3/2022, “Humanities. Quale spazio nell’era tecnologica?”, a cura di Adriano Fabris]
Poiché ora vediamo come in uno specchio
[…] ma allora vedremo faccia a faccia
(1 Cor 13, 12)
Potrebbe sembrare una battaglia di retroguardia: strappare un fazzoletto di spazio al paradigma epistemologico dominante, in modo che questo, per gentile concessione, consenta alla riserva indiana delle humanities o scienze umane (lingua e lessico, si sa, sono imposti dai vincitori) di sopravvivere ancora per un po’; purché, certo, si conformino a criteri di valutazione e di ripartizione dei finanziamenti del tutto esogeni e funzionali a far risaltare la loro irrilevanza e inutilità. [Per saperne di più…]