Lo studio della storia è una disciplina che non gode di grande fortuna in questo momento: basti pensare alla restrizione del suo spazio negli ordinamenti universitari dove si tende a relegarla in corsi specialistici. La ragione, detta in genere sottovoce, è che non la si considera una disciplina capace di formare all’analisi del mondo. Non è ovviamente così e per questo ci si rammarica che gli anonimi estensori delle tracce per i temi della maturità abbiano voluto accodarsi a quel modo di guardare alla storiografia.
Quando infatti si invitano i ragazzi a discettare (perdonate il vocabolo vetusto) su fatti storici che sono immaginari, ma che si pensa possano suggerire ‘bei pensieri’ che altro si sta facendo?
Ai maturandi è stato suggerito che De Gasperi nel 1953 fosse un promotore della distensione e poi li si è invitati a proseguire commentando una frase di Aldo Moro a proposito degli accordi di Helsinski del 1975. [Leggi di più…]
Una traccia di storia da bocciatura
Per fortuna, gli esami non finiscono mai. A settembre potrò ripetere la prima prova alla quale sono stato giustamente bocciato. Infatti, ho negato qualsiasi rilevanza al contributo di Aldo Moro alla costruzione dell’Europa. Ho scritto che, primo, citare un suo discorso del 1975, quando il Mercato Comune era già in esistenza da 18 anni, mi pareva anacronistico e, uh uh, ho ceduto all’esagerazione/esasperazione, aggiungendo addirittura: sbagliato. A quale fine poi? Costruire il santino di Aldo Moro? Ho sostenuto, secondo, che non è minimamente possibile mettere sullo stesso piano, per quel che riguarda l’Europa, De Gasperi e Moro. Lo statista trentino ha quasi tutti i meriti iniziali, ma, anche per questo, cruciali, mentre il politico pugliese arriva dopo, tardi e poco. Ad esempio, non è neppure citato nell’imponente indice dell’autorevole Oxford Handbook of the European Union (Oxford University Press 2012) dove De Gasperi ha quattro citazioni e Spinelli (appena menzionato nella Traccia) ne ha sei. Però, confesso subito, ma non faccio nessuna autocritica, anch’io neppure lo cito, Aldo Moro, nel mio volumetto L’Europa in trenta lezioni (UTET 2017). [Leggi di più…]