Epicuro direbbe che volersi ‘riposare dal filosofare’ è come volersi riposare dall’essere felici. Lo sottoscriverebbe, crediamo, Vittorio Mathieu, Presidente della Fondazione Nova Spes e Direttore Responsabile di «Paradoxa». Classe 1923, Mathieu ha di recente pubblicato – quasi silenziosamente, verrebbe da dire – questo ponderoso Trattato di ontologia per i tipi di Mimesis.
In questo volume, Mathieu studia l’azione dell’essere a partire da come noi operiamo sugli enti. Per pensare un oggetto, si afferma, occorre passare attraverso vari livelli di ‘impossibilità trascendentale’. Svolgendo una ‘ontologia differenziale’, l’autore individua quindi molteplici modi d’essere, qualitativamente differenti (spazio, movimento, tempo, memoria…) attraverso cui è possibile comporre il rapporto con l’ente in termini che, progressivamente, lo affrancano dalla dicotomia soggetto-oggetto.
Dall’ontologia differenziale si passa quindi a una ontologia ‘integrale’, che procede seguendo un movimento inverso e complementare. Esaminando i concetti di bello, vero e bene (i ‘trascendentali’), l’ontologia integrale ricompone tra loro i differenti livelli precedentemente individuati e, in tal modo, dà conto del pieno spessore ontologico della realtà.
Segnalando l’uscita di questo volume, vorremmo invitare alla riflessione quanti, per afferenza disciplinare o vissuto personale, si sentissero vicini a questi temi o al loro autore. L’auspicio è di poter raccogliere, dar forma e collocazione a una discussione collettiva che, siamo certi, si rivelerebbe ricca e fruttuosa.
Con l’occasione, facciamo a tutti i nostri lettori i migliori auguri per le prossime Festività natalizie.
Laura Paoletti e la Redazione
Francesco D'Agostino dice
E’ un’opera straordinaria (e di grande difficoltà). Quando Mathieu si presenterà davanti a S. Pietro, sarà sufficiente che gli esibisca questo suo Trattato, per vedersi spalancare le porte del Paradiso. Non scherzo affatto: esiste una santità dell’intelligenza, che troppo spesso misconosciamo.