«L’Europa di Ventotene», ha affermato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, «non è la mia Europa». Non avrebbe certamente potuto esserlo poiché lei non si sarebbe mai trovata fra i confinati a Ventotene, ma certamente a Roma fra i confinatori fascisti. Perché gli alleati del regime fascista che metteva in galera e confinava i suoi oppositori erano proprio i nemici dell’Europa di Ventotene. [Leggi di più…]
Democrazia, non melassa
Gli editorialisti del «Corriere della Sera» continuano a inquietarmi, anzi, ad irritarmi. Lo fanno con grande nonchalance. Spesso annunciano solennemente grandi verità, ad esempio, contrariamente a quel che (non) ha (mai) scritto Francis Fukuyama «la storia non è finita». Avessero mai letto il libro! [Leggi di più…]
Le strette di mano contano. La Sharia conta molto di più, troppo
Grande attenzione è stata data alla sequenza di immagini relative all’incontro fra i ministri degli esteri della Francia, Jean-Noël Barrot, e della Germania, la verde Annalena Baerbock e il nuovo capo della Siria Al Jolani. Giustamente. Però, troppi commentatori, fra i quali segnalo Antonio Polito (Le strette di mano contano, in «Corriere della Sera», 4 gennaio 2025) non hanno saputo ‘leggere’ correttamente e ‘comprensivamente’ quelle immagini finendo per darne un’interpretazione gravemente distorta. [Leggi di più…]
Con gli scioperanti, oltre lo sciopero
Da troppo tempo alcuni leader sindacali valutano l’esito di uno sciopero con riferimento esclusivo al numero/alla percentuale dei partecipanti, degli scioperanti. Spesso, con qualsiasi governo, la Confindustria sembra preferire il silenzio, ne segue una guerra di cifre, più o meno affidabili che l’opinione pubblica non è mai in grado di valutare. [Leggi di più…]
La vittoria di Trump. Difficile da credere, ma è una questione di ‘cultura’
I numeri attestano che la vittoria di Donald Trump è stata epocale. Segna un’epoca che, forse, a causa dell’età, non sarà lui a guidare, ma che è uno spartiacque nella storia USA. Troppo spesso il ‘suo’ elettorato è stato fatto coincidere quasi esclusivamente con la grande maggioranza degli uomini bianchi di mezz’età (e le loro famiglie), con limitato livello di istruzione e redditi medio-bassi. Per tutti costoro le tematiche di genere, gli scontri sul politicamente corretto, le riscritture della storia dell’uomo bianco colonizzatore e oppressore, non erano semplicemente riprovevoli e sbagliate. [Leggi di più…]
Proteste, rappresentanza, verità “alternative”
In quanto (ex)Professore di chiara, ancorché un po’ obsolescente, fama, vengo periodicamente da più parti intervistato sugli studenti che protestano in nome, per conto, a favore dei palestinesi. Spesso mi si vuole fare dire che sono degli ignoranti, faziosi, da deprecare. [Leggi di più…]
Dove vanno i vicepresidenti USA? Qualche rara volta persino alla Casa Bianca
La domanda è se e quanto sono stati avvantaggiati i vicepresidenti USA che hanno cercato di succedere ai loro Presidenti. Restringo l’analisi al periodo post-1945, cosicché inevitabilmente dispongo di pochi casi (ma pochissimi furono i precedenti) che, però, mi consentono di dare una risposta precisa. Il successo è arriso ad una sola successione. Nel 1988 il repubblicano George H. Bush ha conquistato la Casa Bianca dopo essere stato per due mandati vicepresidente di Ronald Reagan. Nel 1960 questa operazione non riuscì Richard M. Nixon che era stato vicepresidente del repubblicano Dwight Eisenhower (1952-1960). Nel 2000 non riuscì neppure al democratico Al Gore che era stato vicepresidente di Bill Clinton (1992-2000). [Leggi di più…]
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