In quanto (ex)Professore di chiara, ancorché un po’ obsolescente, fama, vengo periodicamente da più parti intervistato sugli studenti che protestano in nome, per conto, a favore dei palestinesi. Spesso mi si vuole fare dire che sono degli ignoranti, faziosi, da deprecare. [Leggi di più…]
Dove vanno i vicepresidenti USA? Qualche rara volta persino alla Casa Bianca
La domanda è se e quanto sono stati avvantaggiati i vicepresidenti USA che hanno cercato di succedere ai loro Presidenti. Restringo l’analisi al periodo post-1945, cosicché inevitabilmente dispongo di pochi casi (ma pochissimi furono i precedenti) che, però, mi consentono di dare una risposta precisa. Il successo è arriso ad una sola successione. Nel 1988 il repubblicano George H. Bush ha conquistato la Casa Bianca dopo essere stato per due mandati vicepresidente di Ronald Reagan. Nel 1960 questa operazione non riuscì Richard M. Nixon che era stato vicepresidente del repubblicano Dwight Eisenhower (1952-1960). Nel 2000 non riuscì neppure al democratico Al Gore che era stato vicepresidente di Bill Clinton (1992-2000). [Leggi di più…]
Giustizialisti buoni e garantisti cattivi: a ognuno il suo (e qualcosina di più)
«C’è un tempo per essere giustizialista e c’è un tempo per essere garantista». Sto con l’Ecclesiaste, ma aggiungo: «ci sono casi che richiedono giustizialismo e casi che meritano garantismo». E, allora, bisogna sapere distinguere e riuscire a convincere gli altri che la mia distinzione ha valore. [Leggi di più…]
Lavorare con le idee; le idee per lavorare
Nessun lavoro intellettuale si svolge in vitro e neppure in laboratori chiusi al mondo. Quando passeggiamo con Socrate che ci inquisisce, quando ci ‘ingaglioffiamo’ – il verbo è suo – con Machiavelli, quando seduti su una panchina aspettiamo che l’orologio del campanile batta le 15 per correre incontro a Kant e chiedergli come possiamo diffondere la pace perpetua, quando ascoltiamo la conferenza di Weber su Il lavoro intellettuale come professione, non siamo mai soli. [Leggi di più…]
Pace e definizioni*
Che il 2024 sia l’anno della pace è tanto auspicabile quanto improbabile. I due conflitti attualmente in corso – l’aggressione della Russia all’Ucraina e la risposta di Israele all’attacco terroristico di Hamas – non appaiono destinati a terminare in tempi brevi. E, poi, quale pace? [Leggi di più…]
EXPO 2030 all’Arabia Saudita: riflessioni, consolazioni, illusioni
La pesantissima sconfitta della candidatura di Roma a Expo 2030, intitolata L’era del cambiamento: insieme per un futuro chiaro, suscita non solo inutili rimpianti, ma utili riflessioni. Dei 165 Stati votanti, Riad ha ottenuto 119 voti (tecnicamente un’enormità poiché molti osservatori ipotizzavano un ballottaggio), la coreana Busan 29, Roma 17. Ovviamente non si deve affatto scartare l’ipotesi che il progetto saudita fosse/sia il migliore. [Leggi di più…]
Napolitano per me: pensiero e azione
Troppo grande per essere ridotto al bla bla bla dei commentatori televisivi che parlano di tutto senza essersi documentati su niente.
Ecco, il mio primo ricordo di Giorgio Napolitano è di un convegno sul PCI organizzato dall’Istituto Gramsci di Torino. [Leggi di più…]
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