Grande attenzione è stata data alla sequenza di immagini relative all’incontro fra i ministri degli esteri della Francia, Jean-Noël Barrot, e della Germania, la verde Annalena Baerbock e il nuovo capo della Siria Al Jolani. Giustamente. Però, troppi commentatori, fra i quali segnalo Antonio Polito (Le strette di mano contano, in «Corriere della Sera», 4 gennaio 2025) non hanno saputo ‘leggere’ correttamente e ‘comprensivamente’ quelle immagini finendo per darne un’interpretazione gravemente distorta. [Leggi di più…]
Con gli scioperanti, oltre lo sciopero
Da troppo tempo alcuni leader sindacali valutano l’esito di uno sciopero con riferimento esclusivo al numero/alla percentuale dei partecipanti, degli scioperanti. Spesso, con qualsiasi governo, la Confindustria sembra preferire il silenzio, ne segue una guerra di cifre, più o meno affidabili che l’opinione pubblica non è mai in grado di valutare. [Leggi di più…]
La vittoria di Trump. Difficile da credere, ma è una questione di ‘cultura’
I numeri attestano che la vittoria di Donald Trump è stata epocale. Segna un’epoca che, forse, a causa dell’età, non sarà lui a guidare, ma che è uno spartiacque nella storia USA. Troppo spesso il ‘suo’ elettorato è stato fatto coincidere quasi esclusivamente con la grande maggioranza degli uomini bianchi di mezz’età (e le loro famiglie), con limitato livello di istruzione e redditi medio-bassi. Per tutti costoro le tematiche di genere, gli scontri sul politicamente corretto, le riscritture della storia dell’uomo bianco colonizzatore e oppressore, non erano semplicemente riprovevoli e sbagliate. [Leggi di più…]
Proteste, rappresentanza, verità “alternative”
In quanto (ex)Professore di chiara, ancorché un po’ obsolescente, fama, vengo periodicamente da più parti intervistato sugli studenti che protestano in nome, per conto, a favore dei palestinesi. Spesso mi si vuole fare dire che sono degli ignoranti, faziosi, da deprecare. [Leggi di più…]
Dove vanno i vicepresidenti USA? Qualche rara volta persino alla Casa Bianca
La domanda è se e quanto sono stati avvantaggiati i vicepresidenti USA che hanno cercato di succedere ai loro Presidenti. Restringo l’analisi al periodo post-1945, cosicché inevitabilmente dispongo di pochi casi (ma pochissimi furono i precedenti) che, però, mi consentono di dare una risposta precisa. Il successo è arriso ad una sola successione. Nel 1988 il repubblicano George H. Bush ha conquistato la Casa Bianca dopo essere stato per due mandati vicepresidente di Ronald Reagan. Nel 1960 questa operazione non riuscì Richard M. Nixon che era stato vicepresidente del repubblicano Dwight Eisenhower (1952-1960). Nel 2000 non riuscì neppure al democratico Al Gore che era stato vicepresidente di Bill Clinton (1992-2000). [Leggi di più…]
Giustizialisti buoni e garantisti cattivi: a ognuno il suo (e qualcosina di più)
«C’è un tempo per essere giustizialista e c’è un tempo per essere garantista». Sto con l’Ecclesiaste, ma aggiungo: «ci sono casi che richiedono giustizialismo e casi che meritano garantismo». E, allora, bisogna sapere distinguere e riuscire a convincere gli altri che la mia distinzione ha valore. [Leggi di più…]
Lavorare con le idee; le idee per lavorare
Nessun lavoro intellettuale si svolge in vitro e neppure in laboratori chiusi al mondo. Quando passeggiamo con Socrate che ci inquisisce, quando ci ‘ingaglioffiamo’ – il verbo è suo – con Machiavelli, quando seduti su una panchina aspettiamo che l’orologio del campanile batta le 15 per correre incontro a Kant e chiedergli come possiamo diffondere la pace perpetua, quando ascoltiamo la conferenza di Weber su Il lavoro intellettuale come professione, non siamo mai soli. [Leggi di più…]
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