“Ho perso 40 chili in un anno. La mia malattia è incurabile. Sono sempre stato fortunato. Vivere così non mi interessa”. Ecco, condensata in rapida sintesi, nella titolazione della recente intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, l’esperienza che sta vivendo Oliviero Toscani. La malattia cui si riferisce si chiama amiloidosi, malattia cronica inguaribile ma non incurabile, come riconosce lo stesso Toscani che si sta sottoponendo ad una cura sperimentale, aggiungendo: “faccio da cavia”. [Leggi di più…]
Fitopolis
Come ripensare le città dinanzi alla sfida del cambiamento climatico? Le città sono infatti il luogo in cui abitiamo, essendo ormai divenuti, noi umani, esseri specializzati nella vita urbana. Il che, se ha certo garantito alla nostra specie un aumento di funzionalità in moltissimi ambiti – trasporti, sanità, scuole, servizi –, ha comportato l’inevitabile allontanamento dalla nostra casa naturale. [Leggi di più…]
Oltre l’Antropocentrismo: Martha Nussbaum e la duplice sfida all’etica e al diritto
È possibile difendere gli animali con un’etica nuova? Quali sono gli strumenti intellettuali a nostra disposizione per operare un cambiamento significativo? In che modo il diritto e la teoria politica possono esserci d’aiuto? La questione della nostra responsabilità nei confronti del mondo animale è al centro di Giustizia per gli animali. La nostra responsabilità collettiva (ed. Il Mulino 2023), [Leggi di più…]
«Ragione vegetale». La vita intelligente delle piante
Le piante sono esseri passivi, insensibili e inerti o hanno forme di attività, intelligenza, comunicazione? Alcune recenti pubblicazioni potrebbero essere l’occasione per avviare una riflessione su un campo di pensiero nuovo e affascinante – la neurobiologia vegetale – in cerca di una sintonia col mondo misterioso delle piante. Diverse da noi, diversa sarà certo anche la loro intelligenza – concetto, peraltro, di cui non esiste una definizione univoca. Si è tuttavia generalmente concordi nel riferirsi a una funzione mentale che prevede la capacità di ragionare, comprendere, risolvere problemi e, soprattutto, apprendere dall’esperienza.
Cuore animale
Per la prima volta nel petto di un uomo batte il cuore di un maiale geneticamente modificato. Siamo dinanzi a quella che è stata definita una tappa storica, una svolta nella storia dei trapianti che apre alla possibilità di utilizzare gli organi degli animali come ‘pezzi di ricambio’ per gli esseri umani, senza problemi di carenza e infinite liste di attesa. Sappiamo che il malato ha deciso di sottoporsi all’operazione chirurgica, ancora sperimentale, perché non aveva alternative né poteva aspettare il cuore di un donatore umano.
Animali nella Costituzione
L’espansione della riflessione etica dalla sfera umana all’insieme dei viventi non solo costituisce una delle dimensioni più nuove e significative del dibattito culturale, filosofico e scientifico degli ultimi decenni ma implica anche conseguenze di natura pratica, sia nei comportamenti personali, sia nelle decisioni politiche e nell’ordinamento giuridico. Per questo la ‘questione animale’, ovvero il problema di un corretto trattamento dei non umani, la ricerca di un rapporto di armonia e di rispetto nei confronti delle altre creature che abitano con noi la Terra, è ormai diventata un tema ineludibile per la nostra società. Come spiegare tale profondo mutamento?Tra le possibili ragioni, assume particolare rilevanza il fatto che la nostra società ha progressivamente focalizzato la sua attenzione su gruppi e individui discriminati (neri, donne, omosessuali, portatori di handicap, etc.) in una misura senza precedenti nella storia umana. Questo interesse generalizzato per la giustizia e per l’equità può aver contribuito a una nuova visione sociale del trattamento degli animali. Ma l’elemento ancora più importante è che è maturata una nuova consapevolezza: la maggior parte delle persone ritiene che gli animali siano esseri senzienti, capaci di avere un’ampia gamma di esperienze: dolore, paura, felicità, angoscia, che figurano in modo rilevante nella nostra preoccupazione per gli umani. [Leggi di più…]
Il lutto ai tempi del Coronavirus
L’emergenza pandemica ha cambiato radicalmente non solo il modo in cui si vive ma anche quello in cui si muore. Da un lato, infatti, ci ha costretto a pensare tutti i giorni alla morte, un pensiero sovente rimosso, ma ora attivato dalla quotidiana informazione dell’alto numero dei decessi; dall’altro ci ha sottratto i metodi tradizionali di elaborazione del lutto, privandoci dei riti funebri e, soprattutto, della consolazione del contatto fisico e affettivo nell’ultimo saluto.
Chi potrà cancellare dalla nostra memoria le immagini sconvolgenti dei camion dell’Esercito che trasportano per la cremazione i morti lontano da chi li ama? Ma anche quella del frate dell’ospedale di Bergamo, che poggia il cellulare acceso sulle bare per pregare coi parenti lontani? O i messaggi strazianti di chi resta, le ultime parole d’addio affidate ai necrologi? [Leggi di più…]