Avrei dovuto ascoltare il mio piccolo “campione” di studenti americani venuti in Italia a studiare il Bel Paese e a carpire i segreti delle sua grande, ma decadente, bellezza. Tutti rigorosamente bianchi, prevalentemente dell’America costiera (west and east), di famiglia medio-ricca, espressione di quel “mitico” ceto medio che cerca di resistere allo scivolamento progressivo verso un declassamento imposto dall’esterno, da eventi e fenomeni sui quali non ha alcun controllo e influenza. Tra di loro, solo una timida minoranza era disposta a votare per la dynasty clintoniana, espressione plastica di un establishment immutabile e, ai loro giovani occhi, indifendibile.
Varia
La scomparsa delle culture politiche in Italia: note non troppo a margine
Ho riflettuto a lungo sugli interventi apparsi nel fascicolo di Paradoxa dedicato alla scomparsa delle culture politiche (n. 3/2015), anche dopo la sua uscita, e sulla discussione con Nicola Antonetti, Rosy Bindi, Mario Morcellini e Antonio Polito in occasione della tavola rotonda di presentazione. Ne sono venute queste note a margine.
Come già perspicacemente rilevato da Laura Paoletti nella sua introduzione al fascicolo, è vero che, in modi e con intensità diverse, tutti i collaboratori “pur nell’unanime riconoscimento di una profonda crisi” si sono opposti a “controfirmare la scomparsa effettiva e definitiva del patrimonio culturale di cui sono rispettivamente chiamati a farsi interpreti”. In un modo o nell’altro, tutti hanno cercato di negare che la cultura loro affidata è scomparsa. [Leggi di più…]
Parole scomode: il “male”, per esempio
1. Ci sono parole interdette nel lessico oggi dominante e perciò furoreggiano gli eufemismi, che offrono vie d’uscita da situazioni imbarazzanti: quindi assolutamente no alla parola “guerra”, ma sì a tutto un ventaglio di espressioni che possono andare da “missioni umanitarie” a “contrasto del terrorismo” fino alla più diluita di tutte, ma dal significato evidente, cioè “assumersi responsabilità chiare” anche se questo comporta spese “e ciò riguarda anche l’opzione militare”. [Leggi di più…]