Paradoxaforum

  • Home
  • Contatti
  • Chi siamo
Tu sei qui: Home / Interventi / C’è un tempo per la manipolazione, ma c’è anche un tempo per l’informazione?

C’è un tempo per la manipolazione, ma c’è anche un tempo per l’informazione?

20 Maggio 2021 di Gianfranco Pasquino 1 commento

È arrivata l’ora dell’ombudsman. Ripresento la mia candidatura at large, vale a dire per qualsiasi, no, non proprio tutti, quotidiano che mi desideri. Certo, leggerli dalla prima all’ultima pagina è un lavoraccio. Mi attendo, dunque, una proposta adeguata di compenso. Lasciamo che continui il dibattito sulle fake news e sulle manipolazioni, anche sul ruolo degli influencer. Ma diamo ai quotidiani italiani un sano difensore civico dei lettori.

Sono almeno più di vent’anni che tutti i lunedì, la seconda pagina del «New York Times» riporta in bella evidenza, scusandosi,  gli errori commessi nel corso della settimana, segnalati loro dai lettori, ma anche scoperti attraverso altre modalità. Qui mi limiterò ad alcuni pochi esempi tratti dal «Corriere della Sera» dell’ultima settimana.

Non direi niente su Shönberg senza ‘c’ in bella evidenza nel titolo di un articolo sulla sua musica, se non fosse che nel supplemento «7» del 14 maggio c’è un elogio a «Quei correttori umanisti e acuti che hanno salvato tanti di noi». L’articolo pubblicato il 9 aprile 1990 lo si deve alla penna di Gaetano Afeltra, indicato come vice direttore del Corriere fra il 1962 e il 1963, poi collaboratore dal 1983 alla sua morte nel 2005. Viene in questo modo passata sotto silenzio la sua lunga (1972-1980) direzione de «il Giorno», fase da ritenersi assolutamente importante, anche perché su quelle pagine avvenne il mio esordio come opinionista da lui invitato nel 1977 (e subito criticato da Emanuele Macaluso, allora direttore de «l’Unità»).

Il «Corriere» ha intrapreso una vasta attività di pubblicazioni in molti settori. Fra le sue ‘firme di spicco’ figurano collaboratori che scrivono molto spesso e di tutto, che amano fregiarsi del titolo di storici. Fra le iniziative recenti c’è una storia della Repubblica italiana a puntate, pubblicata nel supplemento del sabato «Io, donna», che i solutori più che abili possono scovare una volta sfogliate le tantissime pagine di pubblicità (sento irrefrenabile il bisogno di aggiungere l’aggettivo ‘patinata’). Le fotografie dominano sulle parole per raccontare la Repubblica italiana.

Nella quarta puntata (8 maggio 2021), dedicata agli anni ’80, a p. 82, sotto il titolo, già discutibile, LA PRIMA REPUBBLICA viene annunciata la foto: Bettino Craxi in Piazza del Duomo, prima del terremoto di Mani Pulite, Milano, 1980.

Non ho ancora visto la Seconda Repubblica, e non è solo un problema mio. Un noto giornalista si è da tempo messo avanti con il lavoro e pubblica regolarmente i suoi interventi con il titolo Terza Repubblica. Chi mi conosce sa che da tempo ho espresso e motivato la mia preferenza per la Quinta Repubblica, ma il problema è un altro, duplice.

La Repubbliche cambiano quando si danno istituzioni diverse e una nuova Costituzione. Nulla di tutto questo è avvenuto in Italia, nonostante tentativi deplorevoli bocciati due volte dall’elettorato, 2006 e 2016. Quindi, in assenza di una Seconda, Terza, Quinta Repubblica, l’Italia ha una sola Repubblica, che non è necessario definire Prima. Anzi, è sbagliato farlo. Ma il distico che accompagna la foto di Craxi è sostanzialmente, tremendamente manipolatorio, non so se debbo dire anche sottilmente, perché mi pare invece grossolanamente tale. Mani Pulite arrivò dodici anni dopo quella foto. A quei tempi non era prevedibile, ma, soprattutto, non è accettabile suggerire una stretta, tout court, identificazione di Craxi con Mani Pulite.

Poi, certo, lamentiamo pure l’ignoranza degli elettori italiani, non escludendo in nessuno modo i lettori del Corriere ai quali il loro giornalone offre splendidi esempi di refusi, di cancellazioni, di manipolazioni. Faccio persino fatica a dire che ciascun paese ha la stampa che si merita. Ma, forse, il Corriere conferma che «così è, se vi pare».

manipolazione informazione

Archiviato in: Interventi

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie

Commenti

  1. Dino Cofrancesco dice

    21 Maggio 2021 at 9:14

    “Nella quarta puntata (8 maggio 2021), dedicata agli anni ’80, a p. 82, sotto il titolo, già discutibile, LA PRIMA REPUBBLICA viene annunciata la foto: Bettino Craxi in Piazza del Duomo, prima del terremoto di Mani Pulite, Milano, 1980” scrive Pasquino. Che commenta: “Ma il distico che accompagna la foto di Craxi è sostanzialmente, tremendamente manipolatorio, non so se debbo dire anche sottilmente, perché mi pare invece grossolanamente tale. Mani Pulite arrivò dodici anni dopo quella foto ||che infatti dice ‘prima del terremoto’|| A quei tempi non era prevedibile, ma, soprattutto, non è accettabile suggerire una stretta, tout court, identificazione di Craxi con Mani Pulite”.
    A quei tempi, sì, ma oggi il discorso è diverso. Craxi e ‘Mani Pulite saranno sempre associati nel ricordo della minaccia di Antonio Di Pietro: “io quello lo sfascio!”. La più alta coscienza etica e giuridica della Prima Repubblica mantenne la parola.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tema in discussione

  • Populismo
  • Cattolici e politica
  • Tema. Svolgimento
  • Comunicazione politica
  • Fatti e disfatti
  • Rientro a scuola. La sfida al Covid
  • Il vaccino della conoscenza
  • Guerra russo-ucraina

Newsletter

* campi obbligatori

Commenti recenti

  • Fulvio A. su Ucraina: zoom-out sulla situazione mondiale
  • Francesco su Ucraina: zoom-out sulla situazione mondiale
  • Alessandro Cavalli su Noi e/o loro

GLI AUTORI

Presidenzialismo - immagine

IL TEMA IN DISCUSSIONE

Riforme istituzionali: meglio Madrid o Berlino che Parigi

2 Febbraio 2023 di Salvatore Curreri Lascia un commento

È naturale guardare con un certo disincanto all’attuale dibattito sul presidenzialismo. Da quarant’anni, infatti, nel nostro Paese si discute di riforme istituzionali per dare maggiore stabilità ai Governi, di fatto inutilmente. Tutte le precedenti proposte infatti o si sono arenate in Parlamento oppure sono state respinte per referendum dagli elettori. Nemmeno il clima di unità nazionale che ha … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Presidenzialismo

Presidenzialismo, parola ipnotica

12 Gennaio 2023 di Pino Pisicchio Lascia un commento

«Paradoxaforum» mi consentirà una personale piccola finestra della memoria. Nei primi anni duemila, ragionando nelle pause del voto d'aula a Montecitorio con Saverio Vertone, intellettuale disorganico e perciò libero e in quel tempo anche deputato, formammo insieme un sodalizio contro le parole ipnotiche. … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Presidenzialismo

2023: l’anno delle invenzioni istituzionali

5 Gennaio 2023 di Giuseppe Ieraci Lascia un commento

La conferenza stampa di fine 2022 della nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riportato all’attenzione la questione delle riforme istituzionali. Mi ha colpito questa sua affermazione testuale: «Per quello che mi riguarda, modelli ce ne sono diversi e […] si possono anche inventare. Si possono fare tantissime cose […]». … [continua]

Archiviato in: Il tema in discussione Etichettato con: Presidenzialismo

Galleria fotografica

Questo slideshow richiede JavaScript.

Archivi

Contattaci

Nova Spes International Foundation
Piazza Adriana 15
00193 Roma

Tel. / Fax 0668307900
email: nova.spes@tiscali.it

Statistiche

  • 134.899 clic

Seguici

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

© Copyright 2016 Paradoxa Forum · All Rights Reserved