Paradoxaforum

  • Home
  • Contatti
  • Chi siamo
Ti trovi qui: Home / Interventi / Qualcosa è cambiato

Qualcosa è cambiato

27 Gennaio 2025 di Laura Paoletti Lascia un commento

[Editoriale di «Paradoxa» 4/2024, “Il sistema politico italiano. Stato di salute”, a cura di Gianfranco Pasquino e Marco Valbruzzi]

L’operazione, in tre mosse, è audace. Muovere dal risultato dell’ultima competizione elettorale nazionale, attribuirgli la funzione di marcare una discontinuità significativa rispetto al pregresso e proporsi di valutarne l’impatto sul sistema politico italiano può sembrare sproporzionato, come il gesto di chi sbaglia ordine di grandezza e pretende di misurare in chilometri una distanza subatomica. A ben guardare, però, oltre che audace l’operazione è in un certo senso inevitabile, perché già di fatto imposta da un dibattito pubblico che non esita a definire storici, anzi epocali, eventi a stento trattenuti dalla memoria corta dei quotidiani, per non dire di quella cortissima dei social; un dibattito che, per esempio, ha accompagnato l’entrata in carica dell’attuale governo con allarmi, non sempre composti, sul rischio di un ritorno in forze del fascismo. Meglio, allora, accettare la sfida e provare sul serio, cioè con gli strumenti analitici giusti e con tutte le cautele del caso, a collocare su una scala più ampia la fase politica in corso, resistendo, per un verso, al riflesso condizionato di leggere tutto quel che (non) accade in Italia all’insegna del motto gattopardesco e tentando di cogliere, per altro verso, tra le tante microvariazioni contingenti qualche scricchiolio più strutturale. E in effetti – questa la tesi, forte e decisa, dei Curatori – qualcosa è cambiato: «l’esito delle elezioni del settembre 2022 chiude la transizione sfinita e apre una nuova fase che attende il suo nome di battesimo» (p. 12). Cosa sia cambiato, e come e quanto, emergerà dalle pagine che seguono. Ma è opportuno innanzitutto coinvolgere il lettore nella condivisione di alcune scelte di metodo che distinguono l’analisi qui proposta da prese di posizione pregiudiziali, avventate e militanti (del tutto legittime, queste ultime, sul piano del dibattito pubblico, ma di scarso interesse per una rivista che non è politica, ma di cultura e teoria politica).

La prima scelta è quella di avvalersi di categorie fondate e soprattutto trasparenti. Se ci si interroga, per esempio, sul «sistema politico» italiano, non lo si fa mettendo a tema un oggetto definito in modo generico e vago (‘la politica’), ma un concetto preciso, che presuppone un orientamento teorico preciso quale quello, appunto, sistemico: un concetto che viene esplicitato nell’introduzione e che articola il sistema politico nelle sue tre componenti essenziali – la comunità politica, il regime, le autorità – le cui rispettive evoluzioni sono poi variamente ricostruite da ciascun autore.

La seconda opzione metodologica consiste nel rifiuto esplicito degli atteggiamenti uguali e contrari dell’agiografia e della demonizzazione. Se ne può avere un’idea molto tangibile se, sfruttando una concomitanza fortuita, si mette a confronto lo sguardo (un po’ troppo) complice e nostalgico su Berlinguer che offre il film di Andrea Segre su La grande ambizione, in circolazione in questi giorni nelle sale cinematografiche, con quello asciutto di Pasquino che, senza alcuna pregiudiziale ostilità di parte, ragiona ad ampio spettro sulle ragioni strutturali del fallimento di una strategia politica. Sul versante opposto, è lo stesso criterio di sobrietà che guida la valutazione complessiva del governo Meloni e il modo di impostare l’assai vexata questione del ‘fascismo’, che riceve qui una varietà di risposte non tutte sovrapponibili, ma senz’altro convergenti nel riconoscere quanto meno la necessità di parecchi distinguo.

A questo proposito, la terza scelta di metodo, che appare come una rigorosa conseguenza delle prime due, è proprio quella di registrare ogni eventuale novità sempre ancorandola allo sfondo di persistenze strutturali che sarebbe ingenuo ignorare: certamente qualcosa è cambiato sul piano dell’atteggiamento nei confronti della dimensione internazionale, europea e non solo, il che però non cancella l’evidenza del fatto che nonostante tutto «l’Italia ha mantenuto un forte ancoraggio alla NATO e all’Unione Europea, riaffermando la sua adesione ai valori occidentali» (Diodato, p. 99). Allo stesso modo, l’innegabile proposito di una «svolta autoritaria» (Colarizi, p. 42) può essere adeguatamente valutato soltanto nel quadro della persistenza di un «paradigma di ordinaria amministrazione neoliberista» (Vagge, p. 65). E si potrebbe continuare.

Qualcosa è cambiato, dunque, ma forse è ancora troppo presto per dargli un nome: e forse, come si augurano i Curatori in conclusione, non è ancora troppo tardi perché la cultura politica torni a far sentire la sua voce e a proporre qualche buona idea.

Copertina Paradoxa 4/2024
Visita il sito della casa editrice per ricevere Paradoxa 4/2024

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)

Archiviato in: Interventi Etichettato con: politica, Paradoxa, Editoriale, 2024

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tema in discussione

  • L'Europa da Ventotene ad oggi
  • I voti dell'Europa
  • Democrazie e guerra
  • Presidenzialismo
  • Guerra russo-ucraina
  • Il vaccino della conoscenza
  • Rientro a scuola. La sfida al Covid
  • CoVid19. Le angolazioni della crisi
  • Fatti e disfatti
  • Unione Europea
  • Il ’68, lo Stato, la nazione
  • Comunicazione politica
  • Newsletter

    * campi obbligatori

    Commenti recenti

    • Luisella Battaglia su Papa Francesco: il pensiero teologico e l’opera riformatrice
    • Dr. Stephen Steinlight su Le radici profonde della ‘Resistenza’ ucraina
    • Maurizio Griffo su Il Fascismo. Le verità nascoste

    GLI AUTORI

    IL TEMA IN DISCUSSIONE

    L’Europa da Ventotene ad oggi

    Il Manifesto di Ventotene. Qualche considerazione di metodo

    31 Marzo 2025 di Dino Cofrancesco 3 commenti

    Giuseppe Ieraci sul post di ParadoxaForum, del 28 marzo, Sovversivi e comunisti a Ventotene, analizzando criticamente Il Manifesto di Ventotene ha parlato di «un apparato concettuale che oggi desta perplessità: lotta e coscienza di classe, rivoluzione, collettivizzazione, proletariato, sfruttamento capitalistico, imperialismo, si tratta di un linguaggio tardo ottocentesco che era tipico dell’humus … [continua]

    Archiviato in:Il tema in discussione Contrassegnato con: politica, storia, L'Europa da Ventotene ad oggi, Ventotene

    Sovversivi e comunisti a Ventotene

    27 Marzo 2025 di Giuseppe Ieraci 2 commenti

    «La caduta dei regimi totalitari significherà sentimentalmente per interi popoli l’avvento della ‘libertà’; sarà scomparso ogni freno, ed automaticamente regneranno amplissime libertà di parola e di associazione. Sarà il trionfo delle tendenze democratiche». Sono parole di Silvio Berlusconi? Oppure di Volodymyr Zelenskyj? … [continua]

    Archiviato in:Il tema in discussione Contrassegnato con: Governo italiano, L'Europa da Ventotene ad oggi, Ventotene

    Quelli che l’Europa di Ventotene

    24 Marzo 2025 di Gianfranco Pasquino 1 commento

    «L’Europa di Ventotene», ha affermato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, «non è la mia Europa». Non avrebbe certamente potuto esserlo poiché lei non si sarebbe mai trovata fra i confinati a Ventotene, ma certamente a Roma fra i confinatori fascisti. Perché gli alleati del regime fascista che metteva in galera e confinava i suoi oppositori erano proprio i nemici dell’Europa di Ventotene. … [continua]

    Archiviato in:Il tema in discussione Contrassegnato con: Europa, democrazia, L'Europa da Ventotene ad oggi, Ventotene

    Galleria fotografica

    Questo slideshow richiede JavaScript.

    Archivi

    Privacy Policy

    Contattaci

    Nova Spes International Foundation
    Piazza Adriana 15
    00193 Roma

    Tel. / Fax 0668307900
    email: nova.spes@tiscali.it

    Statistiche

    • 192.628 clic

    Seguici

    • Facebook
    • Instagram
    • Twitter
    • YouTube

    © Copyright 2016 Paradoxa Forum · All Rights Reserved