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Identikit dell’Occidente

27 Marzo 2023 di Laura Paoletti Lascia un commento

[Editoriale di «Paradoxa» 1/2023, “Orgogliosamente Occidente, a cura di Gianfranco Pasquino]

Quando si scatta una foto o si mette mano a un ritratto è opportuno, normalmente, che il soggetto non si muova, per evitare che l’immagine risulti sfocata. In queste pagine accade esattamente il contrario: la messa a fuoco dell’Occidente è il risultato della rinuncia metodologica ad immobilizzarlo in una qualche rigida definizione identitaria, così che, come in un volto, la libertà di movimento delle sue espressioni più caratteristiche possa lasciarne affiorare l’inconfondibile fisionomia complessiva. [Per saperne di più…]

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I liberalismi sono due. C’è quello individualistico, c’è quello comunitario

6 Febbraio 2023 di Dino Cofrancesco Lascia un commento

Je constate simplement et me contente de fixer le point où nous sommes.

Raymond Aron

Nella rubrichetta «Vistodagenova», che curo dal 2020 sul «Giornale del Piemonte e della Liguria», il 17 gennaio u.s. me la sono presa col brillante e acuto Michele Serra che, nella sua «Amaca», Che cosa Pompei ci racconta («La Repubblica» dell’11 gennaio) aveva scritto: «alle parole ’nazione’ e ‘nazionale’ azionate sempre le sirene: nove volte su dieci non sbaglierete». [Per saperne di più…]

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Regole e corruzione. Politica e etica

19 Dicembre 2022 di Gianfranco Pasquino Lascia un commento

La corruzione politica è sempre immanente dove c’è la politica. Intesa anche, inevitabilmente, come esercizio del potere di prendere decisioni, di assegnare in maniera imperativa risorse ambite, la politica è esposta ad assalti, aggressioni, manipolazioni. Per respingerle sono state formulate norme, previste procedure, garantiti interventi pre e post decisionali. In definitiva, però, dove l’etica della politica si affievolisce e viene meno (talvolta, in alcuni luoghi specifici, fra diverse persone è già debole in partenza), la corruzione serpeggia e colpisce. Allora, bisogna contare su appropriati e efficaci strumenti di disvelamento e di punizione.

Il Qatargate non riguarda la democrazia/democraticità del Parlamento Europeo in quanto istituzione, ma quanto è emerso nel Parlamento, in alcune sue regole, nel suo funzionamento. Da un certo punto di vista, ma sconsiglio di esagerare, il Qatargate rivela qualcosa di molto positivamente importante. Oramai, il Parlamento europeo è, al tempo stesso, luogo di decisioni significative e organismo notevolmente democratico. Anzi, nella sua comprensibile ansia di democraticità, l’EuroParlamento, unitamente alla Commissione, è fin troppo aperto ad una molteplicità di istanze, ai loro portatori e rappresentanti, ai lobbisti. I processi decisionali sono numerosissimi e persino troppo aperti e permeabili. Anche per questa ragione non è quasi più possibile garantirne sufficiente trasparenza.

Una stretta sulle lobby sarebbe subito accusata di restringere la democrazia, ma certo la assoluta pubblicità su chi come e quando ha/deve avere accesso alle sedi e ai procedimenti decisionali è oramai indispensabile. Ancora più necessario è mettere mano alle ‘porte girevoli’ che riguardano gli ex-parlamentari e anche gli ex-commissari. Dovrà essere loro impedita quasiasi attività di rappresentanza e di lobbismo per un certo numero di anni anche nella imprevista forma di responsabili e consulenti di Organizzazioni Non Governative. Il già esistente Comitato Etico ha il dovere di impegnarsi più a fondo senza esitazioni, eccezioni e concessioni.

La democrazia, sia nazionale sia sovranazionale, nasce, vive, prospera in quanto società aperta. Come e più della moglie (oggi ‘compagna’) di Cesare deve essere al disopra di qualsiasi sospetto di corruzione sotto qualsiasi forma: scambi, favoritismi, nepotismo. Deve sapere portare davanti al pubblico e eventualmente in tribunale chi attenta alla sua virtù. Fuor di metafora tocca anche agli elettori e ai partiti che competono nell’Unione Europea selezionare, promuovere, valutare e rimuovere il loro personale politico inadeguato e eventualmente corrotto. Migliorare regole e procedure si può. Insegnare e imporre l’etica politica si deve.

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Il ‘mercato’ elettorale senza i ‘compratori’. Elezioni e partecipazione in Italia

1 Dicembre 2022 di Paolo Feltrin e Giuseppe Ieraci 4 commenti

Le democrazie sono campagne elettorali permanenti, difficili a legittimare se gli elettori non partecipano. Il calo dell’affluenza alle urne in Italia è diventato un fatto scioccante perché improvviso e accelerato. Fino al 1979 i votanti in Italia erano più del 90%, ancora nel 2008 votava l’80,5%, oggi, alle elezioni dell’ultimo 25 settembre, si è recato alle urne il 63,8% del corpo elettorale. [Per saperne di più…]

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La politica «espace d’un matin»

28 Novembre 2022 di Pino Pisicchio 1 commento

Per capire la politica e i suoi mutamenti repentini occorre forse dismettere le chiavi consegnateci dalla scienza politica e dal diritto pubblico e accettare l’idea che lo stesso nome che continuiamo a dare a quelle cose che ne raccontano gesta e contenuti, corrisponde ormai ad altro, diverso da quello che intendevamo. [Per saperne di più…]

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Nel «merito». Note critiche sull’ideologia meritocratica

15 Giugno 2017 di Giuseppe Tognon Lascia un commento

Il merito e la democrazia. Il merito è diventato il convitato di pietra di ogni discorso pubblico. Di quello privato lo è sempre stato, ma la novità è che oggi discorso pubblico e discorso privato paiono purtroppo coincidere. Meritare è diventato sinonimo di qualità, di successo, di prestigio. Che sia anche sinonimo di giustizia, interessa sempre meno. I sistemi pubblici si sono privatizzati e invocano riforme fondate sul merito; la politica trasforma in merito perfino il fatto di essere giovani, inesperti, puri, in una logica che rovescia la concezione prudenziale ed esperienziale di un merito costruito nel tempo. Nella scuola, dove dovrebbe essere coltivato con intelligenza, tenendo presente le esigenze delle diverse età e le disuguaglianze di origine, è diventato un tema ambiguo, tirato a destra o sinistra da pulsioni meritocratiche o da retoriche ugualitarie false. [Per saperne di più…]

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Presidenzialismo - immagine

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Riforme istituzionali: meglio Madrid o Berlino che Parigi

2 Febbraio 2023 di Salvatore Curreri Lascia un commento

È naturale guardare con un certo disincanto all’attuale dibattito sul presidenzialismo. Da quarant’anni, infatti, nel nostro Paese si discute di riforme istituzionali per dare maggiore stabilità ai Governi, di fatto inutilmente. Tutte le precedenti proposte infatti o si sono arenate in Parlamento oppure sono state respinte per referendum dagli elettori. Nemmeno il clima di unità nazionale che ha … [continua]

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Presidenzialismo, parola ipnotica

12 Gennaio 2023 di Pino Pisicchio Lascia un commento

«Paradoxaforum» mi consentirà una personale piccola finestra della memoria. Nei primi anni duemila, ragionando nelle pause del voto d'aula a Montecitorio con Saverio Vertone, intellettuale disorganico e perciò libero e in quel tempo anche deputato, formammo insieme un sodalizio contro le parole ipnotiche. … [continua]

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2023: l’anno delle invenzioni istituzionali

5 Gennaio 2023 di Giuseppe Ieraci Lascia un commento

La conferenza stampa di fine 2022 della nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riportato all’attenzione la questione delle riforme istituzionali. Mi ha colpito questa sua affermazione testuale: «Per quello che mi riguarda, modelli ce ne sono diversi e […] si possono anche inventare. Si possono fare tantissime cose […]». … [continua]

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