Le democrazie sono campagne elettorali permanenti, difficili a legittimare se gli elettori non partecipano. Il calo dell’affluenza alle urne in Italia è diventato un fatto scioccante perché improvviso e accelerato. Fino al 1979 i votanti in Italia erano più del 90%, ancora nel 2008 votava l’80,5%, oggi, alle elezioni dell’ultimo 25 settembre, si è recato alle urne il 63,8% del corpo elettorale. [Per saperne di più…]
Prime riflessioni sul recente Congresso del Partito Comunista Cinese
Si è concluso nei giorni scorsi a Pechino il XX Congresso del Partito Comunista Cinese. Nella prossima primavera, con l’elezione della nuova Assemblea Nazionale del Popolo, si avrà formalmente il rinnovo di tutte le principali strutture di governo del paese: oltre all’Assemblea e ai suoi organi, si procederà ad eleggere il Presidente della Repubblica ed il suo Vice, il Presidente del Consiglio di Stato (il Governo) e i ministri, il Presidente della Commissione Militare Centrale, la Commissione di Supervisione (potente organismo anticorruzione) e così via. [Per saperne di più…]
Elezioni. Sembra quasi fatto apposta
Non si comprende ciò che sta accadendo in Italia se non lo si osserva mantenendo una sufficiente distanza e non lo si pensa come parte di un disegno di lungo periodo. Ma tutto si consuma e si dimentica troppo in fretta in questa nostra epoca, e chi ambisce a mantenere il potere o ad acquisirne di più lo sa bene, aggrava la situazione e ne approfitta. Basti solo osservare con quanta facilità in brevissimo tempo sono stati erosi i diritti sociali e si è insinuato il pericoloso modello statunitense, e con quanta indifferenza si danno per assunte le autonomie differenziate che di fatto sanciscono disuguaglianze fra i cittadini e tradiscono l’unità nazionale, principi cardine della nostra Costituzione. [Per saperne di più…]
Un altro falso pluralista, Massimo Recalcati
Sono convinto dell’inutilità di questo commento all’articolo di Massimo Recalcati, La sinistra e le parole da ritrovare uscito su ‘La Repubblica’ del 30 settembre u.s. A volte, però, il messaggio nella bottiglia può avere un valore di testimonianza. Per i posteri altrimenti indotti a credere che lo spirito di un’epoca, della nostra epoca, condizioni tutti coloro che l’hanno vissuta. Recalcati è uno dei tanti intellettuali che, il giorno dopo la sconfitta del PD, vorrebbero ridare un’anima alla sinistra, facendole ritrovare le parole giuste. Quanto scrive è spesso condivisibile. È verissimo, ad es., che “se gli italiano hanno votato per Giorgia Meloni non significa che essi desiderino il ritorno del fascismo” e che, pertanto, “il grande collante dell’antifascismo non è più sufficiente a definire l’identità politica e culturale della sinistra” (scritto su un quotidiano come ‘La Repubblica’ ferma alla linea politico-culturale di Ezio Mauro non è poco). [Per saperne di più…]
Partiti in crisi e simpatie populiste. L’Italia alla vigilia delle elezioni politiche
Chiusa finalmente la fase (turbolenta come al solito) di composizione e presentazione delle liste elettorali, è partita la campagna elettorale vera e propria. Un campagna che si annuncia strana e per certi aspetti cruciale. Anzitutto, abbiamo una legge elettorale nuova, della quale è difficile prevedere il risultato. È scontato che nessuno dei tre soggetti principali in campo possa avere la maggioranza nel Parlamento; quali sviluppi possano prodursi, però, non è assolutamente prevedibile. È frequente da parte di opinionisti e di cittadini l’accusa alla legge Rosato di non produrre governabilità; ma è un’accusa insensata. In un sistema politico a tre punte, nessuna legge elettorale potrebbe produrre una scelta di governo, se non un ballottaggio nazionale, quale quello previsto dall’Italicum. Legge criticabile per alcuni aspetti, ma non certamente per questo. [Per saperne di più…]
Votare o non votare, questo è il problema
«Il mondo è uscito fuori dai cardini», si potrebbe dire con l’Amleto di Shakespeare. Anche se, nel nostro caso, è solo al mondo politico che ci riferiamo. La politica italiana sembra impazzita: apparentamenti inusuali che si fanno e disfanno in un battibaleno, promesse mirabolanti, faziosità manifesta anche se più esibita che praticata, ecc. ecc. Cosa abbiamo fatto per meritarci tanto, si chiede Ernesto Galli Della Loggia? Perché è accaduto tutto questo? Quale la causa? La risposta che sia tutta colpa nostra, un segno del nostro generale declino, non mi convince. Forse sarebbe opportuno lasciare agli storici di domani il compito di dare una interpretazione d’insieme della nostra attuale situazione politica. Mi sembra più impellente invece la questione pratica: Che fare? [Per saperne di più…]