Le retoriche ideologiche del nostro tempo possono assumere due forme, la menzogna o l’omissione. La seconda è più efficace della prima, giacché un discorso che parte da principi giusti e condivisi da tutti si fa perdonare se l’altra faccia della Luna rimane coperta. Queste considerazioni mi sono venute in mente leggendo l’articolo, apparso sul «Dubbio» del 16 luglio, Gogna per chi assolve: giudici sotto attacco di politica e media di Valentina Stella. L’incipit è un abstract della tesi che vi si sostiene: «Cosa hanno in comune i casi giudiziari Cerciello Rega, Ciontoli, Viareggio, Mottola, Rigopiano, Delmastro, Artem Uss, Toti? Che se un giudice si azzarda a derubricare, prescrivere, assolvere, concedere misure alternative al carcere o emettere una sentenza sgradita alla maggioranza parlamentare contro di lui si scatenano critiche asprissime da parte di politici, scattano azioni disciplinari, il Tribunale del popolo chiede la ghigliottina». [Leggi di più…]